L’insulto

Ziad Doueiri

The Insult
Libano/Francia 2017 – 1h 50′

 VENEZIA –  Splendido film L’insulto, di Ziad Doueiri, una coproduzione franco-libanese, una microstoria, in apparenza inizialmente, che racconta la Grande Storia e le grandi ferite familiari, sociali e politiche che stanno dietro essa.


Tutto parte e si allarga man mano, con colpi di scena e situazioni inaspettate, da un inghippo quasi banale: uno sgarro tra un residente ed un geometra che sta migliorando, dietro ben precisi ordini lavorativi, la vivibilità quotidiana di un quartiere di Beirut.
Ma da questa semplice, piccolissima storia che si potrebbe risolvere
con un semplice “scusa” il sassolino metaforico diviene pian piano una valanga di dolore, di reminiscenza, di non detti, di delazioni.
E la grande Storia – e le grandi ferite familiari, sociali e politiche che stanno dietro essa – dei conflitti tra libanesi e palestinesi riemerge a poco a poco, dopo varie ‘sedute dal sapore psicanalitico’, in un processo interpretato quasi come fosse un legal thriller (uno sguardo al caposcuola La parola ai giurati, capolavoro del 1957 di Sidney Lumet, è lecito) che diviene esso stesso un processo alla Storia da cui, pian piano inizia e si dispiega un disgelo che è sic et simpliciter, comprensione, comunicazione e, poi, finalmente, perdono, pur se mormorato un po’ a denti stretti. Memorabile, per eleganza e sensibilità, ad un tempo, l’interpretazione di Kamel El Basha, misurato e stupendo attore maturo che ha meritato la Coppa Volpi al maschile.  “Sono un attore di teatro, questo è il mio primo film” – ha dichiarato alla premiazione El Basha con autentica umiltà.

Maria Cristina Nascosi Sandri – MCmagazine 43

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