Heimat 2

    La voce Qual è il futuro "finito" nell'episodio precedente? Quello intellettuale e ingenuo dei liberi artisti alla "Tana della volpe" o quello rasserenante di una generazione con un passato senza incubi o ancora, più specularmente, quello di un cinema di valori e sentimenti, passionale come quello incarnato dal povero Reinhard? "Ora era diventato lui stesso una storia" ma la sua sensibilità, che aveva percepito la sfuggevole pregnanza del vivere ("le cose essenziali della vita non sono visibili all'occhio della cinepresa"), sembra imprigionata nelle pagine di quella sceneggiatura per ora dimenticata. Mentre Esther si fronteggia a Dachau con la superficialità del rito fotografico dei turisti e con l'ipocrisia delle menzogne del padre ("tutto ci che vedo in questo paese mi nasconde qualcosa... la Germania è un libro dalle pagine strappate"), Rob elabora negli studi del potente console Handschuh (ISARFILM) nuove tecniche cinematografiche di proiezione e ripresa. E' un cinema sperimentale (Varia Vision) in cui più macchine da presa affiancate coprono l'orizzonte visivo e in cui la fruizione dello spettatore è vincolata ad un impianto scenografico che enfatizza immagini e suggestioni (tra i manifesti della coreografia appaiono per un attimo anche un'istantanea dei tre amici-cineasti ed una foto di gruppo del matrimonio di Hermann). Anche Hermann, che ha raggiunto una certa fama (la sua colonna sonora stata premiata a Cannes), è coinvolto nel progetto ma l'avvenire della sua musica è legato alla produzione pubblicitaria ("si lascia abbagliare dalla tecnica" commenta Volker, che pure aveva iniziato con lui l'esperienza; "puro formalismo" sentenzia Helga, sempre più legata, con la sua amica Kathrin, agli ambienti "alternativi" della sinistra) e il suo futuro familiare si invischia ben presto nelle contraddizioni degli agi borghesi: tutto preso dall'ambiente di lavoro rientra ormai a tarda notte (approfittandone per tradire la moglie con la segretaria) mentre Schnüsschen, sola e insoddisfatta, si divide tra famiglia e agenzia turistica ed ha un'accesa discussione su politica e privacy con Helga, che le invade la casa con amici poco raccomandabili e nuvole di fumo di spinelli.
Nel finale l'inaugurazione dei nuovi studi della ISARFILM è un momento di agognato successo per Hermann e Rob, ma anche l'occasione per evidenziare i primi contrasti all'interno della ditta: l'intrigante signor Zielke, ex-operatore dell'esercito nazista ("Goebbels ci faceva filmare le ritirate come fossero avanzate"), non segnala per tempo un guasto all'impianto elettrico e Rob, abbagliato dalla luce della lampada di proiezione, perde momentaneamente la vista. Quando, in convalescenza sull'Ammersee, si toglie finalmente le bende, vede sul lago una barca con una donna (Esther) che scruta la realtà con la sua macchina fotografica...