Roberto Assagioli, lo scienziato dello spirito

Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini

Un viaggio nelle “profondità” e nelle “altezze” dell’edificio dell’animo umano

Un viaggio di conoscenza che ci accompagna tra visioni e testimonianze alla scoperta della vita, e dell’opera di Roberto Assagioli, medico psichiatra, padre fondatore della Psicosintesi. Un percorso strutturato su parole e scene evocative alternate a contributi autorevoli di personaggi che hanno conosciuto personalmente Assagioli, formandosi con lui o che, sul suo metodo hanno basato la loro vita, professione o azioni di auto-formazione.

 

 

 

 

Roberto Assagioli (Venezia 1888 – Capolona, AR 1974) medico psichiatra fonda nel’900 la Psicosintesi metodo tutt’oggi utilizzato e insegnato non solo in Italia ma nel mondo. Utilizzato per la prima volta nel 1926 nella sua accezione scientifica il termine “Psicosintesi” significa “metodo inclusivo basato sul principio dell’organizzazione della personalità intorno ad un centro unificatore”, termine che darà il nome all’Istituto da lui fondato a Firenze nel 1946. L’Istituto nato prima sotto il nome di Istituto di Cultura e Terapia Psichica nel 1926 a Roma, chiuso poi fino al 1946 a causa dell’ostilità da parte del governo fascista, riaprirà a Firenze con l’obiettivo di diffondere la conoscenza ed insegnare il corretto uso dei nuovi metodi di psicologia e psicoterapia applicate, e in modo particolare la Psicosintesi.

“Un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore.” Roberto Assagioli

La Psicosintesi
dalle parole di Roberto Assagioli, padre fondatore

“Mattina.
PRIMO: Mettersi in posizione comoda, pur restando vigili.
SECONDO: Qualche respiro profondo;
TERZO: Visualizzare i tre aspetti della nostra personalita’ in contatto con l’anima. Immaginiamo un filo che li colleghi e lungo il quale puo’ affluire alla personalita’ l’energia dell’anima. Affermiamo, cercando di realizzarlo:
io non sono il mio corpo fisico, transitorio, illusorio.
Io non sono le mie emozioni, variabili, camaleontiche.
Io non sono la mia mente, instabile, separativa.
Io sono un punto di fuoco, eterno, immortale, perfetto.
(R.Assagioli-Appunti per l’esercizio di ‘disidentificazione’)

“Io Voglio essere sempre presente a me stesso. Affermare e’ creare. Dire con serieta’, con convinzione, con volonta’ una parola e’ evocare il senso, lo ‘spirito’ che e’ in essa e risvegliarlo, renderlo efficiente. Affermiamo quindi risolutamente, con fede piena, quello che vogliamo essere, quello che vogliamo creare. La parola cosi’ affermata diverra’ azione e l’azione reagira’ su di noi, finche’ noi stessi saremo ri-fatti, rigenerati, identificati con quello che abbiamo affermato” (R.A.)

“La Psicosintesi da’ molta piu’ attenzione all’inconscio superiore e allo sviluppo del Se’ transpersonale . In una delle sue lettere Freud disse “Io sono interessato soltanto alla cantina dell’essere umano”.La Ps. e’ interessata a tutto l’edificio. Cerchiamo di costruire un ascensore che dia l’accesso a ogni livello della nostra personalita’. Dopo tutto , un edificio con soltanto una cantina e’ molto limitato . Noi vogliamo aprire la terrazza dove si puo’ prendere il sole o guardare le stelle. Quel che ci sta a cuore e’ la sintesi di tutte le aree della personalita’ . Cio’ significa che la Psicosintesi e’ olistica globale e inclusiva. Non e’ contro la psicanalisi e nemmeno il comportamentismo , ma sostiene che il bisogno di significato , di valori piu’ alti e di una vita spirituale , sono altrettanto reali dei bisogni o sociali”.(R.A.)

“La Psicosintesi non e’ una dottrina, ne una scuola di psicologia, ne e’ un metodo esclusivo di autorealizzazione, terapia e educazione. Puo’ essere indicata soprattutto come un atteggiamento e una lenta conquista verso l’integrazione e la sintesi in ogni campo. Potrebbe essere chiamata “un movimento, una tendenza, una meta”.(R.A.)

“Può sembrare, a prima vista, che vi abbia condotti in un mondo ben diverso da quello che pulsa e freme intorno a noi, ben lontano dal frastuono delle automobili, dal sibilo delle fabbriche, dai balli, dai teatri e dagli assillanti problemi economici; ciò che della vita moderna vediamo ordinariamente è solamente la facciata; ma dietro di essa vi è la vita delle anime in travaglio. Quanti errori funesti, quanti dolorosi conflitti e complicazioni si potrebbero evitare, se queste anime si comprendessero e venissero comprese?! Soltanto con la riconosciuta sovranità dello Spirito, l’uomo può acquistare quella vera potenza, quella pace sicura, quella divina libertà, che è la sua aspirazione”. (R.A.)

“Immaginiamo un boccio di rosa chiuso, Inizia un lento movimento i sepali cominciano a divaricarsi a voltare le loro punte verso l’esterno, lasciando cosi’ scorgere i petali. Ora anche i petali cominciano ad allargarsi il boccio si apre lentamente , la rosa si rivela in tutta la sua bellezza che ammiriamo con gioia. Visualizziamo tutta la pianta. Ora identifichiamoci con la rosa, introiettiamo la rosa in noi. Noi siamo simbolicamente un fiore, lo stesso miracolo e noi possiamo cooperare coscientemente alla nostra fioritura interiore”.
(R.Assagioli: esercizio di meditazione creativa detto ‘esercizio della Rosa’)

“Stamani presto , al risveglio , ho avuto l’immagine di film spirituali in cui apparissero contemporaneamente le personalità e le loro anime . In due modi : Staccate a due livelli o piani , sotto le persone che svolgono la loro vita nel mondo fisico , sopra le rispettive anime. Insieme: le anime adombranti le personalità, interpenetranti e piu’ grandi , luminose. E’ complicato , ma tecnicamente possibile . Con chi far tentativi”?
(R.Assagioli: da un ‘assagiolino’ del 1953, ritrovato nel 2016 tra i materiali non ancora catalogati, presso l’Istituto di Psicosintesi fiorentino).

“La prima cosa che dobbiamo fare e’ accettare interiormente con consapevolezza il ‘tipo’ al quale apparteniamo. Solo cosi’ possiamo liberarci dalle sue limitazioni, Attraverso il controllo degli eccessi e infine dobbiamo coltivare le facoltà non ancora sviluppate in noi. Ognuno di noi puo’ e deve fare del materiale vivente della sua personalità – non importa se argilla, marmo o oro – un oggetto di bellezza attraverso cui possa manifestarsi il suo se’ transpersonale”.
(R.Assagioli: estratto dalla dispensa ‘I Tipi Umani’)

“Più radioso del Sole
Più puro della neve
Più sottile dell’etere è il Sé
Lo Spirito entro di noi.
Noi siamo il Sé
Quel Sé siamo noi”.
(R.Assagioli: “Meditazione del Sé”, ispirata a testi teosofici)

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