L'abbuffata
Mimmo Calopresti - Italia 2007 - 1h 42'

     Con facile ironia verrebbe da dire che quella di Mimmo Calopresti è un'abbuffata di ambizioni. Dietro un'apparente modestia da filmino fatto in casa: paesino calabrese, tre ragazzi appassionatamente aspiranti al cinema, un regista deluso (Abatantuono) che è finito lì in volontario esilio, un attore cialtrone (Calopresti) che dal paesino è partito e torna da Roma per visitare l'amico. Fellinianamente ciascuno rappresenta per Calopresti un pezzo autobiografico.
La carne al fuoco è un po' sproporzionata all'entità dell'opera. Il cui vero zoccolo duro (vitale e autentico perché si parla di qualcosa che fa parte del personale Dna del regista, anche se c'è del paternalismo e dell'affettazione nelle sue enunciazioni) è nell'esortazione ai giovani e specialmente del sud: inseguite il vostro sogno e reclamate il vostro posto, senza chiedere permesso anche perché nessuno ve lo darà. Il che contiene anche una visione non negativa e drammatica dell'emigrare inteso come cercare e buttarsi; lo sdoganare per così dire "da sinistra" l'ambizione e la tensione a vincere e a godersi i successi; l'invocazione a piantarla di considerare il Mezzogiorno un guaio e una grana: è risorsa, ricchezza, potenzialità.


Paolo D'Agostini
- La Repubblica

     uno degli spunti più abusati del cinema riesce a trasformarsi in un estroso balletto sulla nostalgia delle radici. Del resto Mimmo Calopresti sa benissimo che il sogno di «fare un film» produce overdosi di velleitarismo; trapiantando, così, insieme a Monica Zapelli L'invito di Mahmoud Iden nelle natie atmosfere calabresi, sceglie di mantenere lo sguardo e il tono asciutti e lievi, con la macchina da presa sempre vicina ai personaggi. L'energia naif del gruppetto d'aspiranti cineasti cerca di forzare il «non-tempo» paesano, ma poi non può che intraprendere il fatidico pellegrinaggio felliniano.... Il regista dimostra di sapere giostrare in un arco di sfumature e impressionismi morbido ed elastico: la sua solidarietà con i ragazzi suggerisce contrappunti che rendono l'esile commedia insolita e affabile.


Valerio Caprara
- Il Mattino

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO gennaio-marzo 2008