Donne nel mito – Anna Magnani a Hollywood
Marco Spagnoli - Italia 2013 - 39'


Venezia 70


 
 

Ho aspettato…

Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate.
Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva
del mio dolore, prigioniera di un tempo mascherato
di generoso impegno.
Tra lettere di lacrime derise sono rimasta sola
a perquisirmi l’anima, per salvarmi la vita
quel tanto che basta e aspettarti…
L’attesa mi ha regalato saggezza,
pazienza,
frammenti di felicità.

  Anna Magnani

 

   Nella sezione Classici, in concorso, si è ricordato l’anniversario dei 40 anni dalla scomparsa della grande Anna Magnani grazie ad un documentario di Marco Spagnoli Donne nel mito – Anna Magnani a Hollywood.
Dopo aver dedicato una mostra di scatti inediti a quella che fu forse più anti-diva che diva per eccellenza, nel 2008, in occasione del centenario della sua nascita, questo documento offre un racconto per immagini del periodo americano della Magnani narrato dal figlio Luca, avuto quasi ‘per caso’ dall’attore Massimo Serato, improbabile ‘surrogato’ di un Rossellini ormai…bergmaniano, dal giornalista Enrico Lucherini, dalla sua biografa Matilde Hockhofler, da Caterina d’Amico, figlia della sua grande amica, la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico e sorella di Masolino.
Ma ciò che rende più commovente e sensibile, ad un tempo, la visione della pellicola è Olivia Magnani, la nipote mai conosciuta ma legata da un qualcosa che va al di là, ad una grande nonna: la sua iniziale presenza e poi la sua voce giovane, fuoricampo, che affabula di esperienze che le son state sicuramente raccontate riesce a far circondare la sequela delle vicende che segnarono il periodo americano dell’Attrice di un’aura piena di poesia, di amore, un rapporto, seppur sospeso, da Donna a Donna che davvero commuove.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta il commediografo Tennessee Williams, pure presente nel film, molto probabilmente innamorato di lei – pare avesse scritto apposta il soggetto e la sceneggiatura de La rosa tatuata, una parte che valse alla Magnani l’Oscar nel 1956, prima attrice italiana - fu spesso a Roma a trovarla. La definiva ‘una creatura incredibile, diversa da tutte, metà maschio e metà femmina’.
Molti altri furono gli amici di Anna del periodo hollywoodiano, nomi noti, notissimi: fra essi Bette Davis e Joan Crawford – sicuramente del suo calibro – Marlon Brando, Anthony Quinn ed una Marylin Monroe in soggezione davanti alla Magnani che le faceva da interprete nelle sue visite a Roma; un periodo felice, forse il sogno americano realizzato da un’italiana all’estero, per Anna, che s’infranse ben presto lasciando l’artista, ma anche la donna, in uno stato di prostrazione di cui solo crudeltà e la smemoratezza di uno show business come quello cinematografico d’oltreoceano erano capaci.
Forse, nonostante la sua bravura, la sua grandezza, non si riebbe mai da quella grande delusione: fortunatamente, a quarant’anni di distanza, l’Italia non l’ha ancora dimenticata…

Maria Cristina Nascosi Sandri - ottobre 2013 - pubblicato su MCmagazine 35