As You Like It
Kenneth Branagh - USA / UK 2006 - 1h 31'

     È quasi impossibile al giorno d'oggi vedere un testo di Shakespeare com'è stato scritto; e Kenneth Branagh, il più assiduo e fortunato divulgatore cinematografico del Bardo, non sfugge al costume corrente di ambientare i testi in cornici stravaganti. Vero è che As You Like It è una favola metastorica che non pone limiti alla fantasia; e infatti Luchino Visconti, quando la mise in scena nel dopoguerra, affidò scene e costumi agli estri pazzi di Salvador Dalì in uno spettacolo rimasto storico anche perché costò molto più di quello che riuscì a incassare. Branagh, dal canto suo, si diverte a collocare la foresta di Arden in un Giappone settecentesco, in cui però i duchi nemici e le loro figlie amicissime sono europei, i fratelli l'un contro l'altro armati sono neri e c'è posto per un massiccio lottatore di sumo, sempre amabilmente confondendo i colori e le carte. Secondo il celebre studioso Harold Bloom la protagonista, Rosalind, è uno dei più straordinari personaggi scespiriani, al livello di Amleto e Falstaff, per quel suo ineffabile «essere innamorata e capire l'assurdità di esserlo,,. Perciò l'immortale ragazza ha sempre ispirato le attrici, dall'austriaca Elisabeth Bergner che la impersonò in un film del marito Paul Czinner (1936) a Katharine Hepburn (1950) trionfante in calzamaglia a Broadway a dispetto dei critici che la giudicarono troppo «yankee». Americana (ma nel concertato multietnico non stona affatto) è anche Bryce Dallas Howard (figlia d'arte, suo padre è il regista Ron) in questa versione di As You Like It palpitante di vitalità e debordante di allegria comunicativa, dove la bella Rosalind conduce autorevolmente il gioco in mezzo a una compagnia di attori godibilissimi che andrebbero nominati uno per uno. Ma lo stradivario della piccola orchestra è ancora una volta Kevin Kline, che traduce con umorismo e finezza il controcanto malinconico del filosofo Jaques: un altro di quei personaggi di Shakespeare che appena aprono bocca lasciano nello spettatore un segno profondo..

Alessandra Levantesi - La Stampa

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2007