Il cacciatore di aquiloni (The Kite Runner)
Marc Forster - USA 2007 - 2h 11'

    Per adattare la bellissima storia raccontata dallo scrittore Khaled Hosseini, il regista Marc Forster film precedente in archivio sceglie la strada più semplice e diretta, quella del sentimento, e non si lascia tentare né dalla saga storica né da esibizioni di stile, puntando tutto sulle facce dei piccoli protagonisti. Travolti dalle Lacrime, ci porteremo per sempre negli occhi la faccetta camusa, un po' storta, di Hassan, etnia azara (Ahmad Khan Mahrnoodzada), il prodigioso cacciatore di aquiloni, amico e servitore fedele di Amir, pacifico sino al sacrificio. Altrettanto vibranti sono le immagini aeree di Kabul (ricostruita in Cina) sovrastata dal voto dei cervi volanti. Per il resto il film va dritto alto scopo, raccontare il dolore storico del popolo afghano disseccato prima dal comunismo e poi dai talebani e insieme il senso di colpa tutto privato di Amir che non ha saputo, o voluto, difendere l'amico aggredito. Buoni sentimenti per un cinema sentimentale, che chiede solo di soddisfare le aspettative dei fan del romanzo. Va bene così, anche se nella seconda parte qualcosa suona a vuoto, quando la buona confezione non basta più a mostrare davvero l'orrore del fanatismo religioso e Forster non trova lo scatto in più per salvarsi dal teatrino dei buoni e dei cattivi.

Piera Detassis - Ciak

     Dal romanzo allo schermo il viaggio sembra breve, ma in realtà è pieno d'incognite e insidie. I concetti di fedeltà e travisamento entrano in ballo pagando, in ogni caso, pegno al primato del lettore: nel caso de Il cacciatore di aquiloni («The Kite Runner»), poi, la trascrizione era resa ancora più ardua dalla perdurante drammaticità della questione afgana. Il regista Marc Forster e lo sceneggiatore David Benioff affrontano con circospezione le turgide pagine di Khaled Hosseini, ricorrendo ai modi insapori del cinema internazionale per narrare le traversie dei protagonisti sullo sfondo di trent'anni di storia patria. Succede così che i dettagli autobiografici del quarantenne Hosseini - rifugiato in Usa nell'80 e oggi medico a San Francisco - siano rievocati alla lettera, mentre venga sperperato il tesoretto espressivo alle fondamenta del bestseller. Perseguitato dal rimorso di non avere difeso l'inseparabile amichetto da uno stupro razzista, Amir vive ormai lontanissimo dall'amata Kabul dell'infanzia: finché un giorno una telefonata ha il potere di risucchiarlo nei vortici di un passato che è idillico e insieme straziante. La fantasia del cineasta, in effetti, non ha dovuto sforzarsi troppo, perché tra l'invasione sovietica del '79, la successiva e ferocissima guerriglia, l'odiosa dittatura dei talebani e l'intervento militare dell'Onu che l'ha abbattuta (senza peraltro porre fine alle turbolenze che a fanno dell'Afghanistan uno dei focolai bellici più pericolosi del globo) la carne dell'azione al fuoco dello spettacolo non manca. Peccato che quando s'imbocca a passo di carica una sequela di approssimative scene madri, un'impersonale retorica prende il sopravvento su stile e atmosfere.

Valerio Caparra - Il Mattino

    Con la garanzia di 8 milioni di copie, almeno 40 milioni di occhi rossi, in Italia edito Piemme, arriva il best seller movie dispiaciuto a Kabul del medico emigrato in Usa Khaled Hosseini. Best seller in ogni senso: l'autore Marc Forster, esperto di Monsters, racconta con doppio senno di poi la duplice, oltre gli yankees, invasione dell' Afghanistan, prima i russi poi i talebani. Nella storia dell' odio del mondo si inserisce l' amicizia di due ragazzini, poetica per via degli aquiloni; e la colpa di uno dei due che si redime in ritardo salvando il nipote rivelato in un finale rocambolesco degno dello 007 che infatti lo stesso regista sta girando. Nessun sentimento è sottinteso, tutto è sparato a volume altissimo dalle fanfare della retorica, senza un attimo di vera poesia ma con la furberia del prodotto americano omologato e un po' reazionario. Attori adeguati tra lacrime e agnizioni.

Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2008