La casa delle estati lontane (Rendez-vous à Atlit)
Shirel Amitaï - Francia 2014 - 1h 30’



 

  Riflessione tutta al femminile sull'ebraitudine e le sue tante facce, l'opera prima di Shirel Amitaï (...) è una bella commedia con qualche risvolto drammatico e più di una tentazione fantastica. Come a ribadire, fin dalla scelta di genere, che un tema complesso non può essere affrontato con un unico punto di vista. E infatti lo spettatore se lo ritroverà «diviso» tra le tre sorelle protagoniste di 'La casa delle estati lontane', ognuna portatrice e insieme traditrice di quello spirito fondativo con cui si trovano a fare i conti nel film. (...) film, costruito per accumulo di situazioni piuttosto che lungo una rigorosa linea narrativa, capace di improvvise svolte o sospensioni (il fascino della natura incolta, la storia dell'asino Rasputin, la presenza - vera o presunta non importa - del «visitatore» palestinese) ma soprattutto capace di far entrare in empatia lo spettatore con le tre sorelle e la loro voglia di vita.

Paolo Mereghetti - Il Corriere della Sera

  Se il finale, un po' ovvio e condotto all' insegna del sentimentalismo, segna un calo nella resa del film, per il resto il risultato celebra - con la sua scelta dei toni - la migliore tradizione delle piccole storie che corrono parallele alla grande storia. La regista Shirel Amitaï, qui alla sua prima prova, è stata attiva nel cinema francese come sceneggiatrice e aiutoregista al fianco di Jacques Rivette con il quale ha condiviso il tratto finale del suo percorso fino all'ultimo Questione di punti di vista. (...) Sia pur produttivamente non autosufficiente, la cinematografia israeliana dimostra da tempo fermento e vivacità creativa.

Paolo D'Agostini - La Repubblica



promo

Israele, 1995. La pace sembra finalmente tangibile e, nella piccola città di Atlit, Cali incontra le sue due sorelle, Darel e Asia, per vendere la casa ereditata dai genitori. Il 4 novembre, però, il processo di pace subisce un drammatico epilogo. Tra complicità, risate, dubbi, vecchi rancori e strani ospiti che seminano un allegro disordine, le tre sorelle cercheranno di mantenere aperto uno spiraglio di speranza. Interpretata con grazia, girata con fresco tocco nouvelle-vague, ecco un’opera prima al femminile che propone con coerenza il necessario dialogo tra presente e passato e l’idea di una casa come possibile (utopica?) metafora di riconciliazione.