Cold in July
Jim Mickle
- USA 2014 - 1h 49'


   Texas, 1989. Richard Dane è un corniciaio che vive nella provincia americana con la moglie e il figlio di pochi anni. Una notte, svegliato da rumori sospetti, scopre che un ladro è penetrato a casa sua. Recuperata la pistola spara accidentalmente un colpo che uccide il malvivente in salotto. Stabilita la legittima difesa, la polizia rilascia Richard dopo la deposizione in cui apprende il nome dell'uomo che ha ucciso. I giorni passano e Richard fatica a ritornare alla normalità. A peggiorare le cose arriva Ben Russel, galeotto in libertà vigilata e padre del delinquente defunto. Deciso a vendicare la morte del suo ragazzo, Ben minaccia il bambino di Richard, che chiede alla polizia di sorvegliare la sua casa e di proteggere la sua famiglia. Ben però rinuncia alla sua rivalsa, scoprendo molto presto e con l'aiuto di Richard che l'uomo morto in casa sua non è in realtà suo figlio.
Ambientato nel 1989, l'epoca del vhs e delle videoteche, fondamentali per risolvere il 'caso',
Cold in July è la trasposizione del celebre romanzo di Joe R. Lansdale, una vicenda straordinaria che si dipana da una situazione ordinaria e da una villa di periferia. Su questa tela di fondo e dentro il quotidiano della tranquilla borghesia americana, lo scrittore innesta tante incursioni che sembrano venire fuori da altrettanti suoi lavori. Come i suoi romanzi allora e la polizia chiamata ad indagare sul furto, Cold in July si comporta in modo sospetto, avviandosi come un thriller ma rivelandosi presto un oggetto in espansione e in costante arricchimento.
In bilico tra ironia e disastro, la trasposizione di Jim Mickle ha ritmo e compostezza formale mentre osserva le cose da più punti di vista per (non) farsene travolgere. Tre gli sguardi, tre i personaggi, tre gli attori che interpretano una storia di avversità e nuove opportunità, traumi passati e orizzonti futuri. Richard (Michael C. Hall), Ben (Sam Shepard) e Jim Bob (Don Johnson) non potrebbero essere più diversi tuttavia un uomo ordinario, un galeotto spregiudicato e un investigatore eccedente (a partire dalla sua Cadillac long, shiny and red) condividono una missione e una medesima forma di visionarietà, un modo attraverso il quale vedere meglio le strutture profonde della società e denudarne la loro inconsistenza, siano queste enti statali (la polizia) o istituzioni sociali (la famiglia). Ritratti forti, ambigui e complessi sulla carta e sullo schermo grazie alle performance disilluse e anarcoidi degli interpreti, che formano un team da ronda notturna destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del genere. Lontani da qualsiasi eroe incrollabile a due dimensioni, i nostri si agitano, come ogni personaggio di Lansdale, nel buio che copre sempre i delitti e genera storie da raccontare. Nel Texas condiviso con Cormac McCarthy, dentro ai suoi orizzonti e al suo umorismo nero in piena luce, il film indaga il mistero che siamo e che è il protagonista, deciso a mettersi in gioco. Alla maniera del serial killer che lo ha reso celebre (Dexter), Michael C. Hall non vede mai il confine perché il confine si allunga senza tregua. Il divertimento allora non può mancare così come l'incertezza e il sangue.
Come il romanzo omonimo e le ombre della notte, il film di Mickle si dispiega e improvvisa, portandoci lontano dal punto di partenza ma chiudendo proprio e secondo una traiettoria circolare dal principio. Se tutto comincia e finisce dentro a un letto a due piazze, nel mezzo, buio e tempestoso, esplode la commedia e Don Johnson, investigatore cialtrone che pratica la giustizia terrena fottendosene di qualsivoglia redenzione. A Sam Shepard spetta invece il ruolo 'tragico' di uomo macchiato dal male umano e di padre alle prese con le derive criminali del figlio, peccatore senza pace e senza espiazione.
Il rovesciamento più eclatante, fuori e dentro la finzione, resta senza dubbio quello di Michael C. Hall e del suo (extra)ordinary man, le cui azioni maldestre, che lo mettono freneticamente nei guai, si rivelano alla fine un piano quasi perfetto e diabolicamente inconsapevole per la sua e altrui salvezza.
Cold in July è un thriller che vira in lieto fine e in toni da commedia nera, esibendo un grottesco risvolto dell'american way of life. Caldo e freddo, come suggerisce il titolo, Cold in July è un proiettile narrativo che esplode freddando di gioia lo spettatore.

Marzia Gandolfi - mymovies.it



promo

Texas, 1989. Una notte, il pacifico corniciaio Richard Dane uccide un uomo che si introdotto in casa sua per rubare. Da quel momento, i suoi concittadini iniziano a celebrarlo come un eroe, ma per Richard le conseguenze si rivelano drammatiche: viene infatti trascinato suo malgrado nel violento e corrotto mondo del crimine organizzato dell'apparentemente sonnolenta provincia texana... Dal romanzo di Joe R. Lansdale, ecco una vicenda straordinaria che si dipana da una situazione ordinaria, rivelando una narrazione avvincente, in costante arricchimento: in bilico tra ironia e disastro, la trasposizione di Jim Mickle ha ritmo e compostezza formale mentre osserva le cose da più punti di vista per (non) farsene travolgere. Un thriller che vira in lieto fine e in toni da commedia nera.