Il cuore grande delle ragazze
Pupi Avati
- Italia 2011 - 1h 25'

  Nel cinema di Pupi Avati, la memoria - in quanto depositaria non solo di esperienze individuali, ma familiari - ha ruolo fondamentale. Cosicché molti dei suoi film sono ascrivibili a un ideale filone Amarcord che, in luogo di basarsi sul modello felliniano, possiede una sua originale risonanza poetica. Rientra nella categoria Il cuore grande delle ragazze che rievoca in maniera trasfigurata la storia del matrimonio fra i nonni del cineasta bolognese: l'inguaribile donnaiolo Carlo, modesto fittavolo, e la figlia del padrone delle terre, la bella Francesca educata dalle suore ma piena di sogni d'amore. Intorno ai due, sullo sfondo dell'Italia ancora contadina degli anni '30, si muove un teatrino di figurette più frammentario di altre volte, e tuttavia di accattivante e coerente ispirazione crepuscolare. Per un personaggio fanciullescamente in bilico fra eterno seduttore ed eterno sedotto, Cesare Cremonini è scelta felice; e Micaela Ramazzotti, con il suo misto di forca e fragilità, fa di Francesca uno dei più vibranti ritratti femminili della galleria avatiana.

Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa

   ...Per un non avatiano di ferro costa un piccolo sforzo dichiararsi convinto di Il cuore grande delle ragazze. Dopo alcune esperienze che si discostavano dall'habitat naturale e dal tono abituale del suo cinema, Pupi torna alle origini per raccontare l'amore tra la bella e l'ingenuo, torna alla svagata saggezza della piccola gente di provincia (sia pur non emiliana) per imbastire la piccola storia d'amore contrastata tra Carlino e Francesca, figlio del mezzadro e figlia del padrone arricchito. [...] C'è un che di accorato e struggente, tra le pieghe di questo consueto orizzonte di mediocrità umana, che un po' commuove.

Paolo D'Agostini - La Repubblica

   Dopo due opere che affrontavano tematiche attuali con uno sguardo lucido e poco rassicurante - Il figlio più piccolo, sulla corruzione dilagante, e il bellissimo Una sconfinata giovinezza, incentrato sull'Alzeheimer - Pupi Avati riprende uno dei temi centrali del suo cinema: il mondo contadino di un passato non lontanissimo. Lo fa con Il cuore grande delle ragazze [...] La campagna dell'infanzia, e dei racconti paesani, continua dunque a costituire un'attrattiva irresistibile per il regista emiliano, anche se ciò può comportare il rischio di una certa ripetitività pur attenuata dalle ragioni del cuore. Già, perché uno dei limiti di questo film - una commedia peraltro diretta con la consueta impeccabile maestria, più attenta al gioco delle emozioni che alla forma - sta proprio nella sensazione di un già visto, che tuttavia frena solo in parte l'originale idea di fondo: raccontare la forza delle donne, quelle di una volta; ma anche, per contro, le debolezze degli uomini. [...] Avati torna così a sfogliare con evidente nostalgia il suo inesauribile e sorprendente album dei ricordi, ispirandosi stavolta, con qualche piccola concessione alla fantasia, alla storia dei nonni materni. Con sguardo leggero e umanissimo, in una commedia che talvolta cede forse un po' troppo nel caricaturale nel definire personaggi e situazioni, il regista affronta temi delicati, quali il sesso e il tradimento. E racconta un tempo in cui l'uomo era cacciatore - le immagini con i capifamiglia che imbracciano fucili sono decisamente allusive - e la donna la preda. Predestinata, ma non sempre inconsapevole, tutt'altro, e soprattutto forte. Forte di una forza sprigionata da un amore capace di andare oltre: quella di un cuore grande, con una incredibile capacità di sopportazione, in grado di capire e non di rado perdonare. Per il bene della famiglia. Perché alla fine i mariti tornavano inevitabilmente a casa. Era questo il loro potere, dolce e unico.

Gaetano Vallini - L'Osservatore Romano

promo

Italia, prima metà degli anni 30. Carlino Vigetti, figlio di contadini molto ambito dalle ragazze, ottiene il permesso di corteggiare Maria e Amabile Osti, figlie dei proprietari terrieri Sisto e Rosalia e in età da marito, ma dall'aspetto tutt'altro che piacevole. Il  ritorno a casa della terza figlia Osti, la bella e giovane Francesca, sconvolgerà i piani di tutti: tra lei e Carlino sarà colpo di fulmine... Avati torna, dopo due film seriosi, al piacere della commedia trafficando con sentimenti anni 30 resi in parte attuali. La storia dei nonni, nella campagna marchigiana, del seduttore, della bellona e di una strana notte di nozze, si presta al gusto del racconto balzachiano e spesso grottesco, in cui il naturalismo si appoggia alla precisione della memoria e al contributo corale di un cast di eccellenze come la Ramazzotti e Roncato.

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