Il discorso del Re (The King's Speech)
Tom Hooper
- Gran Bretagna/Australia 2010 - 1h 51'

miglior FILM
miglior regista (TOM HOOPER)
miglior attore protagonista (COLIN FIRTH)
miglior sceneggiatura originale (DAVID SEIDLER)

  Il microfono è enorme, la folla immensa, l'ansia insostenibile. Così la voce si increspa, si strozza, inciampa sulle consonanti, erompe rotolando a singhiozzo sulle sillabe fino a quando, Dio sia lodato, la frase finisce. E si ricomincia... Se per chiunque balbettare è un supplizio, per un principe ereditario è una vergogna, una mutilazione, una tragica perdita di autorità. Se poi siamo negli anni 30, l'età d'oro della radio, l'epoca in cui Hitler soggioga le folle e incendia l'Europa con la sua oratoria, il dramma del duca di York, secondogenito di Re Giorgio V, afflitto fin dall'infanzia da quel difetto misterioso, diventa anche un vero problema politico. Tutto questo però Il discorso del Re ce lo lascia indovinare, concentrandosi opportunamente (specie nella prima metà) sui protagonisti. Anzi incarnando una gran massa di spunti e di idee nei corpi e nelle voci di due grandi attori al loro massimo storico: Colin Firth, il principe balbuziente, costretto a curarsi dalla moglie (una squisita Helena Bonham-Carter). E Geoffrey Rush, logopedista australiano [...] e attore mancato; un semplice guitto, agli occhi del principe, catapultato dal caso in una posizione di potere...

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

  La balbuzie, dunque, studiata con finezza e accenti anche delicati in quel personaggio al centro che incontriamo prima come Duca di York, ancora vivente suo padre Giorgio V, e secondo nella linea di successione perché il primo è quell'Edoardo Principe di Galles di cui ci si rivelano quasi subito i rapporti con l'americana divorziata Wally Simpson [...] Tutto molto da vicino, i personaggi analizzati con cure attente, gli ambienti attorno ricostruiti con rispetto per i dati autentici e i tanti momenti storici da cui la vicenda è attraversata espressi sempre con emozioni e tensioni pronte a conquistarsi spazi privilegiati, ma con misura. Li domina, percorrendoli tutti con grande sensibilità (anche quando 'recita' la balbuzie), l'attore inglese Colin Firth film precedente in archivio che aggiunge felicemente Giorgio VI ai tanti personaggi che ha saputo creare nel corso della sua fortunatissima carriera. Queen Elizabeth, al suo fianco, è Helena Bonham Carter, che riesce con grazia e intelligenza a somigliarle. Il logopedista è l'australiano Geoffrey Rush, una maschera forte e risentita.

Gian Luigi Rondi - Il Tempo

  Il re non è nudo, ma balbuziente. E si spoglia: grazie a una moglie che lo ama un logopedista tanto eterodosso quanto bravo, lotterà per far sentire la propria voce, fino a tenere il discorso più importante, quello che accompagna il Regno Unito nella Seconda guerra mondiale. Il sovrano è Giorgio VI, magnificamente interpretato da Colin Firth, la consorte Elisabetta è Helena Bonham Carter, lo strizzaugola Geoffrey Rush: sono loro le parole chiave de Il discorso del Re di Tom Hooperfilm successivo in archivio, che ha vinto a Toronto e fatto il pieno di nomination agli Oscar. Il segreto? Sceneggiatura di ferro, attori super, regia elementare ma non sciatta, gusto british esportabile Oltremanica, ma c'è di più: è cinema sartoriale, su misura e di ottima fattura, come si faceva una volta. Si consiglia la visione preserale, dopo il tè delle cinque...

Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano

promo

Giorgio VI d'Inghilterra - incoronato Re dopo l'abdicazione del fratello Edoardo VIII per amore della bella Wallis Simpson - si considera inadatto a guidare il Paese, soprattutto a causa di una balbuzie nervosa che lo affligge. Per riuscire a superare il suo handicap, il Re si affida alle cure del terapista Lionel Logue, i cui metodi poco ortodossi riusciranno a restituirgli la voce e il carisma facendogli superare le sue paure e il suo limite. Una vicenda storica espressa sempre con emozioni e tensioni pronte a conquistarsi spazi privilegiati, ma con misura. Li domina, percorrendoli tutti con grande sensibilità Colin Firth che aggiunge felicemente Giorgio VI ai tanti personaggi che ha saputo creare nel corso della sua fortunatissima carriera. Per lui uno delle quattro statuette conquistate dal film trionfatore della notte degli oscar 2011.

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2011