La foresta dei pugnali volanti (Shi mian mai fu)
Zhang Yimou - Cina 2004 - 1h 59'


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da La Repubblica (Roberto Nepoti)

     Cina, anno 859. Mentre la potente dinastia Tang entra in declino, un intrigo coinvolge tre persone: Mei, giovane rivoluzionaria cieca, e i due ufficiali Leo, capo della polizia, e Jin, che si spaccia per un guerriero solitario di nome Vento. A imbrogliare le carte, interviene l'amore col suo seguito di menzogna e doppiogioco, tradimento e vendetta. Due anni dopo Hero (da noi uscito pochi mesi fa), Zhang Yimou torna a esercitarsi nel wuxia; ma questa volta lo fa rispettando alla lettera le regole del cinema di spada cinese. Non, come nel precedente, metafore (più o meno ambigue) sul potere, ma una saga romantico-guerresca, un film d'arti marziali che sfida, sul suo stesso terreno, il sovrastimato La tigre e il dragone. Lo schema del potere tirannico e della società segreta (la setta dei Pugnali Volanti) che lo combatte è il contenitore tradizionale di una storia a cassetti, tutta colpi di scena; protagonisti signori della guerra, cavalieri ambigui e walkirie dal volto d'angelo. Alla lunga il gioco delle maschere e dei complotti s'infittisce persino troppo, complicandosi man mano che il film procede tra una verità che manda in pezzi la precedente e una rivelazione che fa vacillare ogni certezza. E' a questo punto che, nello spettatore, può insinuarsi un senso di déjà vu un po' frustrante, malgrado lo sfarzo delle immagini. Che si volatilizza, però, appena cominciamo a guardare La foresta dei pugnali volanti per quel che è davvero: un grande melodramma fatto di asolo, recitativi, cori e continui pezzi di bravura. Se in luoghi obbligati del genere, come l'imboscata nella foresta di bambù, le coreografie di Tony Ching Siu Tung toccano livelli mai raggiunti, perfino l'imprevisto contribuisce a rendere unica la sontuosa bellezza visiva del film: vedi il duello finale tra l'eroe e il suo rivale, per cui Zhang film successivo in archivio ha saputo sfruttare in maniera eccezionale una tempesta di neve sopravvenuta, inattesa, durante la lavorazione in Ukraina. Però il vero regalo è la prima coreografia, che si svolge nella casa delle cortigiane: una sfida rappresentata come una scena di seduzione.

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2005