Harold Pinter  (10/10/1930 - 24/12/2008)
     Il rigore e il sarcasmo
 

Il servo (The Servant)
Joseph Losey  - b/n Gran Bretagna 1963 - 1h 56'

   Un giovane londinese (James Fox), ricco, inetto e superficiale, è a poco a poco degradato e dominato dal suo cameriere (Dirk Bogarde) con l'aiuto della sua amante (Sarah Miles) che introduce in casa, spacciandola per sua sorella. Scritto da Harold Pinter (da un romanzo, 1948, di Robin Maugham) che, con la secca precisione dei suoi dialoghi, libera Losey dai residui didascalici, è un ammirevole saggio sui rapporti di classe e sull'antinomia servo-padrone. Difficile trovare un attacco sbagliato, un movimento gratuito della cinepresa, un eccesso o una stonatura nell'uso delle luci. Si avvale della sinuosa fotografia di Douglas Slocombe e della sapiente scenografia di Richard McDonald (qui la casa è un personaggio!). Un capolavoro spietato.

Il Morandini - Dizionario dei Film   

   Prodotto dallo stesso Losey che ricorre ancora una volta alla collaborazione di Pinter per la sceneggiatura, il film è considerato il miglior lavoro del primo periodo inglese del regista. Dove tutto sembra portare ad un’ambientazione chiusa e soffocante, nella quale meglio risaltino la secchezza del dialogo e la violenza del confronto fra due cervelli, Losey punta invece a trasformare la casa dei Mountset in un luogo mitico, da esplorare con la mobilità della m.d.p. o e l’arditezza delle inquadrature. Ossia, intorno ai personaggi costruisce una sorta di gabbia sontuosa: il malessere e la tragedia sono presenti fin dall’inizio, nascono dalle cose ma nello stesso tempo le dominano e le pervertono. Un thrilling della mente.

Giorgio Gosetti - Dizionario Universale del Cinema (a cura di Fernaldo di Giammatteo)  

 

L'incidente (The Accident)
Joseph Losey  - Gran Bretagna 1967 - 1h 44'

CANNES: Premio speciale della Giuria

  Da un romanzo di Nicholas Mosley adattato da Harold Pinter: in un college dell'università di Oxford due docenti di mezz'età prendono una sbandata sentimentale per una studentessa, il cui boyfriend muore in auto. La ragazza se ne va. Tutto come prima. È una lucida e perfida parabola che disegna, catalizzati dalla studentessa straniera, i conflitti di rara protervia che si nascondono dietro il silenzio operoso di un microcosmo universitario, dietro i riti più raffinati di una cultura. Pinter & Losey portano alle estreme conseguenze uno scavo dei comportamenti, negando con radicale impassibilità ogni catarsi e identificazione positiva. La fotografia di Jerry Fisher e gli interpreti fanno il resto.

Il Morandini - Dizionario dei Film   

  L’incidente si potrebbe far rientrare in quel gruppo di commedie di Pinter (ormai riconosciuto come il maggior commediografo inglese della sua generazione), che «sono studi sulla vita coniugale tra gente ricca, colta ed educata,che trattano dell’ambiguità dell’esperienza, dell’impossibilità di conoscere a fondo una persona, dei misteri delle motivazioni individuali, della possibilità che le cose siano vere e false al tempo stesso...» L’incidente è immerso in un colore che ne sottolinea i significati riposti (non funzionerebbe allo stesso modo senza il vibrante pallore della Sassard, senza il tenero del paesaggio provinciale e i rossori d’aragosta sui volti dei borghesi pieni di alcool) e assume una sua carica d’ironia eversiva, forse di compianto per un mondo dove i valori avevano una gradazione assoluta: entra nel discorso come un elemento risolutivo, rinvigorisce e svecchia gli aspetti consueti della vicenda. Un film destinato a restare nel ricordo come un’opera perfettamente in equilibrio fra tradizione e novità, radicata con discrezione e ferocia nella zona d’ombra dell’animo umano.

Tullio Kezich - Il Mille film

 

Messaggero d'amore (The Go-Between)
Joseph Losey  - Gran Bretagna 1970 - 1h 51'

CANNES: Palma d'oro

     Invitato a passare l’estate del 1900 nella villa di un compagno di scuola, il tredicenne Leo diventa il corriere delle lettere d’amore tra l’aristocratica Marian (Julie Christie) e il fattore Ted (Alan Bates): scoprirà sulla sua pelle cos’è la differenza di classe e che perfidia si nasconda dietro il raffinato formalismo della Società vittoriana. Sceneggiato da Harold Pinter (dal romanzo L’età incerta di P.L. Hartley), è un minuzioso ritratto «dell’educazione all’esistenza e al dolore», contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai ricordi dei protagonisti ormai vecchi. Incantevoli «le scene di vita associata (la preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il taglio della corta di compleanno) che descrivono con medita incisività usi e costumi di un mondo trapassato».

Dizionario dei Film (a cura di Paolo Mereghetti)  

 

La donna del tenente francese (The French Lieutenant's Woman)
Karel Reisz  - Gran Bretagna 1981 - 2h 03'

     Sul set di un film ambientato nell’Inghilterra vittoriana, la tormentata storia d’amore dei protagonisti (Meryl Streep e Jeremy Irons) si intreccia con quella dei due attori che li interpretano. Dal best seller di John Fowles, rimaneggiato in chiave con temporanea dallo sceneggiatore Harold Pinter (sue le idee del film nel film e della doppia passione), un melodramma psicologico di grande suggestione, dove la letterarietà un po’ cerebrale dei due scrittori viene equilibrata dal resto: perfetto il montaggio parallelo ideato da Reisz e messo a punto da John Bloom, magistrale la fotografia di Freddie Francis, impeccabile la coppia Irons-Streep. Le riprese sono state effettuate nei luoghi del romanzo; la Streep, in originale, parla ora americano ora inglese con l’accento del Dorset, come richiede la doppia parte.

Dizionario dei Film (a cura di Paolo Mereghetti)  

     Non era facile trasferire sullo schermo questo libro, dove il quadro è chiaramente in funzione della cornice: Harold Pinter, sceneggiatore principe, ha risolto il problema creando addirittura una seconda storia. Meryl Streep non è soltanto la tragica Sarah della vicenda, ma anche l’attrice che ne interpreta il personaggio; e così Jeremy Irons si innamora, oltre che nel film-nel-film, anche sul set. Nonostante la suggestione del cocktail (che resta molto pinteriano fra evidenti influenze di Pirandello e di Brecht), la seconda storia rimane fragile e un po’ fatua, non ha certo lo spessore della prima: dove una donna troppo libera per la sua epoca non esita a sconvolgere la vita di un uomo per superare le barriere imposte dalla società. Reisz gira e monta magistralmente, riuscendo a creare soprattutto nella seconda parte un seducente amalgama narrativo.

Tullio Kezich - Il Mille film

cinema invisibile TORRESINO febbraio-giugno 2009