In Bruges - La coscienza dell'assassino
Martin McDonagh – Gran Bretagna/Belgio 2008 - 1h 41'

      Anche i killer hanno un'anima? Forse,ma è sepolta sotto le regole di un "mestiere" che non lascia molto spazio ai pensieri positivi. Brutti ceffi, insomma, anche quando si presentano con i volti simpatici di Ray e Ken, i due protagonisti di In Bruges. La coscienza dell'assassino. Un'opera prima, quella di Martin McDonagh, che ha il pregio di spiazzare lo spettatore. Una bellissima città, inquadrature quasi da film di promozione turistica, e poi il giro di boa. Raye Ken sono in Belgio solo per nascondersi, e quel set da cartolina fa da singolare contrappunto alla loro storia. Vite violente, segnate dal crimine. E un "incidente" di percorso, di cui veniamo a sapere solo più avanti. Ray, durante l'ultima missione,ha ucciso per sbaglio un ragazzino. La sua coscienza, anche se rimasta allo stadio embrionale, comincia a tormentarlo. Voglia di farla finita, mentre da Londra arriva un altro ordine terribile. Intanto la vita a Bruges propone svolte impreviste: una ragazza gentile (ma dai molti misteri) con un ex fidanzato assai violento, un nano americano che sta girando un film,la proprietaria dell'albergo in attesa di un bambino. È quasi Natale, e la Vigilia si prospetta alquanto movimentata.

Luigi Paini - Il Sole-24 Ore

      Finalmente un film ben scritto e diretto da Martin McDonagh, che scompagina i generi noir col suo curriculum teatrale che privilegia dialoghi e atmosfere. Sono due killer in attesa di punizione, a Bruges; mentre aspettano il capo, il loro gioco psicologico di vittime-carnefici si fa sempre più teso anche se i luoghi fiamminghi invitano al turismo. Volando alti, si potrebbero citare il Godot di Beckett ma anche certi incastri alla Pinter; comunque il racconto funziona, anche con valenza surreale, grazie alla perfetta sintonia di tre attori che si palleggiano una specie di infelicità esistenziale ma colorata di gangsterismo. Sono Colin Farrell, alla sua prova migliore, con aria stralunata ma sempre a caccia di ragazze; Brendan Gleeson, il più combattuto; il boss porta dubbi e segni di Ralph Fiennes. Delitto, pentimento, rimozione e castigo, nel gusto del ricamo delle Fiandre da sottosapore amaro.

Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2008