Jimmy Dean, Jimmy Dean (Come Back to the Five & Dime Jimmy Dean, Jimmy Dean)
Robert Altman - USA 1982 - 1h 47'

  "Niente è più morto di un attore di cinema morto" (John Dos Passos)

  • Mccarthy é un borgo del Texas che vive di luce riflessa: la "fonte" é a poche miglia, a Marfa, dove nel '55 si girarono gli esterni (la fattoria di Reata) di Il Gigante, ultimo film interpretato da James Dean, qualche mese prima di perdere la vita in un incidente con la sua Porsche bianca (30 settembre 1955). E nel drugstore di Mccarthy, il "Five & Dime", si ritrovano, a vent'anni da quella fatidica data, le ex-componenti (ma é corretto chiamarle "ex" ?) del piccolo vecchio club "Disciples of Jimmy Dean": il loro incontrarsi si risolve in un amaro momento di verifica delle proprie singole esistenze.
    Edna Louise é la proprietaria del locale, la più anziana del gruppo. Vent'anni prima aveva con sé il marito a gestire l'emporio (e ad ubriacarsi di nascosto) ma lo squallore del locale è tale e quale, con la carta moschicida che pende dal soffitto e il neon rosa a incorniciare una stampa oleografica di Gesù (i lumini sono per le foto di James Dean). Sissy é sboccata quanto basta per delineare il suo personaggio disinibito e procace. Il suo seno é stato da sempre occhieggiato dai maschi del paese, ma una delle "rivelazioni" dell'incontro sarà proprio il suo dramma di donna "di plastica": un tumore alla mammella l'ha costretta all'asportazione totale ed a questa frustrazione della sua femminilità si è aggiunta quella di essere stata poi abbandonata dal marito. Juanita e Stella Mae fanno solo da contorno ma stigmatizzano con sottigliezza due facce contrapposte della "moglie" americana: la grande vitalità e la superficiale allegria dell'una escono sconfitte alla distanza dall'impacciata timidezza e dall'appagante serenità familiare (7 figli!) dell'altra. Mona: è la presidentessa del club ed anche al presente vive della "luce riflessa" dell'indimenticabile Jimmy. Per lei è stato più che un idolo lontano, è stato concretamente il "messia" del mito americano che l'ha incontrata ed amata in una notte sul set de Il Gigante rendendola madre: l'ironia della sorte ha voluto che Jimmy Dean junior nascesse probabilmente malato di mente (il trauma nella gestante per la morte del divo?) o almeno crescesse come tale tra le "cure" di una madre invischiata sempre più tra mito e follia. L'ironia delle circostanze vuole che ora il novello Jimmy fugga a sua volta a bordo di una Porsche, forse proprio per l'accavallarsi ineluttabile di mito e realtà. Joanna si caratterizza come il "deus ex machina" della vicenda. Nel '55 "lei" era Joe, l'unico ragazzo del club, incerto nella sua virilità; fu violentato proprio dal futuro marito di Sissy e la sua insicurezza psicologica e sessuale lo ha portato, con un'operazione, ad una completa transessualità: ora è a tutti gli effetti una donna ed è da questa "rivelazione" che prendono spunto tutte le altre. In primis quella che fu proprio Joe e non James Dean, in quella notte, il compagno di Mona e che forse l'aggrapparsi allora 1'uno all'altro, anziché alle idolatrie divistiche ed ai luoghi comuni, avrebbe assicurato ad entrambi una vita più vera. Non importa comunque se le amarezze sono state più forti delle soddisfazioni, né che la delusione sembri l'unico destino per questo microuniverso americano, ciò che vale è la dinamica del ritrovarsi tra esseri umani e riagguantare un po' di energia per la riedizione del proprio esibizionismo liberatorio: Mona, Sissy e Joanna intonano come ai bei tempi "I've been working on the Railroad"…

Tutto il mondo in una stanza. Anzi in un emporio, l'emporio del mito! In vent'anni nulla è cambiato nel drugstore di Mccarthy proprio come nulla sembra essere cambiato nell'atteggiamento verso la vita delle protagoniste. Solo che ora le pareti della stanza sono ancor più tappezzate di foto e di cimeli di James Dean, appesi qua e là quasi a tamponare le falle del mausoleo del sogno in celluloide; "mausoleo" non solo esteriore ma legato a filo doppio alla fragilità delle illusioni umane che si perpetuano nel tempo. Il grande specchio del locale attraverso cui Altman soffusamente amalgama passato e presente non riesce a raggiungere la potenza evocativa dello schermo bianco che rigenera l'immaginario inconscio (come forse era nell'intenzione dell'autore), ma ugualmente il fitto dialogo delle protagoniste, il continuo intersecarsi di riferimenti, ricordi, attualità e apparizioni arriva a creare un'atmosfera sospesa di afa esistenziale ("temevo che l'estate finisse, invece durerà per sempre") e di nostalgia consolatoria ("compreremo Reata ed andremo ad abitarci per sempre").
Il fascino del cinema di Altman pervade insomma
Jimmy Dean, Jimmy Dean, corroborato più dalla straordinaria verve delle attrici che dalla consunta teatralità del testo di Graczyk: la personalità del regista si nota proprio nel (ri)tocco del finale (con i titoli di coda già in corso). La cinepresa vaga tra le pareti del drugstore; tutto è decrepito e di fotografie, suppellettili, mobilio non restano che i mesti "relitti" spazzati dal vento acre e polveroso del Texas: il tempo ha fatto ancora una volta giustizia dei feticci del mito o forse quelle immagini non sono che le vere immagini del "vent'anni dopo", al di là della forza dell'immaginazione e della suggestione dei ricordi.

ezio leoni - Espressione Giovani settembre-ottobre1984

soggetto e sceneggiatura: Ed Graczyk dalla sua omonima commedia
fotografia: Pierre Mignot. Scenografia: David Gropman.
interpreti: Sandy Dennis (Mona), Cher (Sissy), Karen Black (Joanna), Mark Patton (Joe), Marta Heflin (Edna Louise),  Sudie Band (Juanita), Kathy Bates(Stella Mae).
p
roduzione: Scott Bushnell per Mark Goodson e Viacom Enterprise (girato in 16mm)
distribuzione
: Bim.