Il ladro di bambini
di Gianni Amelio - Italia/Francia 1992 - 1h 52'

  

Il ladro di bambini di Gianni Amelio può davvero essere considerato un film fondamentale del cinema italiano contemporaneo, l'evoluzione più composta e toccante di quel nuovo neorealismo di cui Mery per sempre era stato l'antesignano. Qui siamo su ben più alti livelli. La storia è quella di Rosetta e Luciano, due ragazzi rimasti soli dopo che la madre è stata arrestata per istigazione alla prostituzione, proprio della figlia. I due vengono accompagnati da Antonio, un giovane carabiniere, verso un collegio del sud. Ma una serie di fortuite circostanze portano il terzetto a girovagare per la Calabria, per la Sicilia scoprendo l'intimo tormento e il lacerante bisogno di affetto dei due ragazzi, la timidezza e l'umanità di Antonio. E, su tutto, un senso di vera solidarietà che unisce i protagonisti e che coinvolge (possiamo dire commuove?!) anche lo spettatore più distratto, che, pure nel rarefarsi delle emozioni, non può non percepire l'angoscia profonda che stigmatizza il nostro vivere sociale. Lo stile di Amelio è di un'essenzialità, di un lirismo che non inducono ambiguità. La sua forza morale, la nitida veridicità delle sue immagini hanno conquistato pubblico e critica a livello internazionale, facendo a tutti riscoprire una concezione del cinema che non è mero spettacolo, ma complicità di sguardi e di ideali, del piacere di narrare e del dovere di riflettere.

e.l. La Difesa del Popolo 21/11/93

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