Les Misérables
Tom Hooper
- Gran Bretagna 2012 - 2h 37'

miglior attrice non protagonista (ANNE HATHAWAY)
miglior sonoro (A.NELSON, M.PATTERSON. S.HAYES)
miglior trucco (L.WESTCOTT e J.DARTNELL)

  Diavolo di un Victor Hugo. Quando nessuno ormai lo leggeva più, i suoi libri rigonfi di passioni sono diventati libretti per musical. E quando quello tratto dai Miserabili è diventato il più visto della storia (...), ecco il regista del Discorso del Re farne un kolossal, come esige l'opera, in cui tutto è macroscopico, pantografato, esagerato. Tutto tranne le voci, perché la sfida è proprio questa: far cantare dal vivo attori di cinema, non sempre dotati dal punto di vista vocale. Faccia tosta, licenza poetica, suicidio d'artista? Se accettate il partito preso e vi concentrate sugli sforzi canori di Hugh Jackman e Russell Crowe anziché sulle loro voci sfibrate, l'esperienza non manca di fascino. (...) Tom Hooper film successivo in archivio - che sui problemi di voce ha costruito una commedia geniale come Il discorso del Re - non fa «teatro filmato» (a lungo l'accusa più infamante che potesse colpire un regista, salvo poi scoprire che era un falso problema). Fa un film grandioso per impianto. Giocando contro questa grandiosità la debolezza vocale dei protagonisti (non solo vocale: Crowe è talmente superiore a Jackman che Javert finisce per essere molto più tormentato e interessante di Jean Valjean). Certo, fra tante nominations l'unica a meritarla davvero è la vibrante Hathaway (ma sono esilaranti Sacha Baron Cohen e Helena Bonham Carter, coppia di imbroglioni e trasformisti). Ed è vero che il meglio, non succede spesso, sta nelle scene di massa. Alzi la mano chi non si emoziona davanti alle barricate, specie quando canta il piccolo insorto Gavroche (voce meravigliosa stavolta: infatti viene dalla versione teatrale londinese). Del resto anche la prosa turgida di Hugo non faceva psicologia. Faceva spettacolo.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

  Trasposto per la regia del Toby Hooper, Les Mis, che ha già ramazzato vari Golden Globes, è in gara per l'Oscar in otto categorie fra cui quella al protagonista maschile Hugh Jackman e all'attrice non protagonista Anne Hathaway, mentre il botteghino Usa viaggia verso i 150 milioni di dollari, e il film in Inghilterra è per la terza settimana in testa agli incassi. Tuttavia alcune critiche statunitensi (e parliamo di testate importanti come The New York Times) non sono state affatto tenere, rilevando diverse pecche: gli attori sono ripresi piombando su di loro in monotoni primi piani; nella speranza di movimentare la scena, il regista fa uso e abuso di inquadrature sghembe e grandangoli; la pur suggestiva imbastitura scenografica si avvale dell'evidente ausilio degli effetti speciali e avanti di questo tono. Sono riserve che possono avere una loro ragione, ma per contro si può affermare che Hooper ha lavorato nel pieno rispetto della convenzione non realista del palcoscenico, sia a livello di scenografia che di taglio narrativo; e ridondanza ed eccesso di stile non sono forse connaturati alla pagina di Hugo? Evidenziando del romanzo sia gli empiti cristiani che quelli sociali (...), il film si attiene alla struttura dello spettacolo originario inanellando una dietro l'altra le melodie (49 più una nuova, aggiunta), senza recitativi o dialoghi (le battute saranno una decina): ma cantando dal vivo gli interpreti (da Jackman ad Hathaway a Crowe, passando per gli intermezzi comico-grotteschi della coppia Bonham Carter /Sacha Baron) trasmettono un'autentica emozione; e se, come all'opera, si accetta la convenzione di un racconto in musica, al film ci si può appassionare e commuovere ritrovando quella che per Henry James era la componente essenziale dell'arte di Hugo, ovvero il suo cuore per cui, scrisse, «noi nutriamo un profondo rispetto».

Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa

promo

La trama è fedele al romanzo di Hugo: Francia, XIX Secolo. Jean Valjean - ricercato da decenni dallo spietato poliziotto Javert per aver violato la libertà condizionata - vive sotto falsa identità in un villaggio dove è conosciuto per la sua generosità e per l'aiuto che offre ai più deboli. Tutto sembra andare bene, grazie anche alla presenza della giovane Cosette, la figlia dell'operaia Fantine che Valjean ha preso con sé per allevarla. Tuttavia, l'arrivo sul posto di Javert cambierà ancora una volta la sua vita... Tom Hooper costruisce un film grandioso e affascinante che, attenendosi alla struttura dello spettacolo originario, osa inanellare una dietro l'altra, senza recitativi o dialoghi, le splendide melodie di. Le "coraggiose" interpretazioni di Jackman, Hathaway e Crowe, che cantano dal vivo, trasmettono un'autentica emozione; e se, come all'opera, si accetta la convenzione di un racconto in musica, al film ci si può davvero appassionare e commuovere.

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 LUX - febbraio 2013

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