L'orecchio dei Whit - A Texas Funeral
William Blake Herron - USA 1999 - 1h 38'
[opera prima]

  

L'America rurale, la passione e la nostalgia, il melodramma e l'ironia. Steinbeck e Sirk, ma soprattutto William Blake Herron. A Texas Funeral è un lavoro semiautobiografico. "Vengo da un'antica stirpe di falliti, gentiluomini del sud con sogni troppo grandi rispetto alle loro possibilità. Alcuni anni fa mi venne l'idea di scrivere qualcosa sulla mia famiglia, che ha alle spalle una storia certo inusuale. Uno dei miei antenati rubò dei dromedari all'esercito dell'Unione durante la guerra civile; la leggenda racconta che cercò di dar vita ad un reparto di cavalleria. Un altro dei miei avi stava per diventare governatore. Caso volle che venisse morso da un cane e così crepò prima di essere eletto".
Paradosso e mitologia si intrecciano nel film di questo trentaseienne di Forth Worth che dipinge un altro quadro dell'America del sogno e del malessere, tra le forti tradizioni della famiglia e le segrete disillusioni dei suoi non-eroi, un affresco divertente e suggestivo. L'occhio che fotografa la scena è quello del piccolo Sparta che, già ipersensibile ed introverso, assiste, al funerale del nonno, ad una scena tra il ridicolo e il raccapricciante: nonna Murtis, china sulla bara, taglia il lobo dell'orecchio del marito e lo conserva con voluttuosa affettuosità. Se la vita reale non è facile per Little Sparta (papà Zach non si capacita della sua delicata personalità), il mondo fantastico della sua infanzia ben si sposa con i fantasmi di famiglia: nella stalla i leggendari antenati gli raccontano amabilmente le loro storie (e il realismo magico dei flash-back diventa la spina dorsale del film), nonno Sparta si materializza al suo fianco rivelando via via "segreti e bugie" di un passato ancora recente. E' un intricato groviglio di spine esistenziali quello di casa Sparta. Tanti anni prima il nonno ha ceduto al fratello la parte di proprietà — arida, ma proprio da quei campi è spruzzato il petrolio. Il matrimonio tra Zach mamma Mary Joan soffre di un evidente squilibrio di personalità ("lei è una donna che avrebbe potuto sposare qualcuno assolutamente migliore di lui"); zia Miranda è internata in un istituto (per il trauma di un aborto giovanile),esiste una "mistica dell'orecchio" per cui il lobo dei maschi di famiglia sublime oggetto del desiderio per le loro donne. La riunione per la cerimonia funebre diventa scatenante per tutte queste ataviche pulsioni, anche perché il testamento rivela che il nonno si è macchiato di un omicidio: ha ucciso Otis, il suo bracciate di colore, scoperto nel letto con Murtis. Verremo a sapere che si trattava di un malinteso (sempre legato al fatidico orecchio), ma sono tante le realtà contraddette in questa resa dei conti familiare: il dramma di Miranda è legato ad un assurdo senso di colpa per un aborto spontaneo e il cugino Clinton ha nella sua Cadillac l'unico residuo del sua ricchezza, dopo che i pozzi petroliferi si sono estinti. Mentre i dissidi si ricompongono il piccolo Spart fa il suo primo passo d'iniziazione. Imbraccia il fucile e, nella stalla, dà il colpo di grazia all'ultimo vecchio dromedario... Nonno Sparta può ora avventurarsi nei pascoli del cielo accanto al suo fido animale, forse papà Zach lascerà i suoi campi e andrà a lavorare a New York. Alla fine degli anni'60 anche in Texas la storia è da riscrivere, le antiche traduzioni del Sud agricolo
devono fare i conti coi tempi.
"Ho ambientato A Texas Funeral nel 1968 perché è stato il momento in cui l'America stava perdendo l'innocenza e il Texas era uno degli ultimi posti ad accorgersi che il mondo stava cambiando. La storia che corre parallela è ovviamente quella della famiglia stessa che deve confrontarsi con la sua mitologia e con la mancanza di verità che vi è in essa. Così ho pensato che fosse un paragone interessante: l'America che si trova a dover attraversare le proprie disillusioni e la famiglia che doveva trovare una nuova formula di se stessa da tramandare alla generazione seguente. Lyndon B. Johnson era presidente - un vero texano - e fu devastante quando capì che non si poteva vincere la guerra dopo l'offensiva dei Tet in Vietnam. Dopo di questo, prese la decisione di non ricandidarsi alla presidenza e per molti texani fu come avessero ucciso Dio"

e.l. Il Mattino di Padova - 8 settembre 1999