ingresso    libero!

Il piano di Maggie - A cosa servono gli uomini (Maggie's Plan)
Rebecca Miller
- USA 2015 - 1h 38'


 ...Il piano di Maggie è una sofisticata pochade ambientata nella New York intellettuale del Greenwich Village, dove ci si parla volentieri addosso, disquisendo di massimi sistemi e dimenticando di andare a prendere i figli a scuola. (...) Per la sua vocazione a manipolare le questioni di cuore, Maggie potrebbe somigliare un po' alla Emma di Jane Austen, non fosse che in lei non c'è alcuna traccia di pervicace sicumera. Sempre gentile d'animo, Maggie è un bizzarro cocktail di serenità e malinconia, ingenuità e saggezza, vaghezza e determinazione, semplicità e intuizione; e Greta Gerwig se ne rivela l'interprete ideale per la naturalezza con la quale ne metabolizza le tante contraddizioni. Facendo slittare i propri personaggi su un analogo, sfumato scivolo di ribaltamenti e ripensamenti, Ethan Hawke e Julianne Moore completano felicemente l'insolito triangolo; e la Miller gioca questo (molto contemporaneo) girotondo di confusione esistenziale con un'ironia e una leggerezza che lasciano trasparire un tessuto non banale di sentimenti.

Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa

 ....La prima novità: stavolta Greta Gerwig, la giovane star del cinema indipendente, con la sua aria da finta tonta capace di rialzarsi sorridente anche se le passa sopra uno schiacciasassi, non fa l'eterna adolescente né è il centro assoluto del film, ma si muove dentro la trama paradossale e ben strutturata di una commedia sul fertile caos di tante famiglie e post-famiglie di oggi. La seconda novità è il nome (l'importanza) dei partner. L'uomo di cui si innamora è infatti Ethan Hawke. La donna a cui lo 'ruba', come si sarebbe detto una volta, è addirittura Julianne Moore (le differenze di età, e di status, entrano in qualche modo nella storia). Ma il centro del film non è la rivalità amorosa, al contrario. Sono le nuove (e magari solo sognate) forme di solidarietà femminile. Ovvero le difficoltà crescenti vissute da tante coppie al momento di fare figli. E soprattutto dopo, quando i figli crescono, i ménage scricchiolano, arrivano altri amori... Con la complicazione che oggi le donne i figli spesso se li fanno da sé, grazie a banche del seme e donatori. Che possono anche non essere anonimi, ma scelti nella cerchia delle amicizie. (...) versione aggiornata di quella 'commedia del ri-matrimonio' che andava di moda già nella Hollywood anni 30-40. Niente di nuovo sotto il sole insomma. Provette e adozioni non cambiano l'amore. Ma a volte, è questa la scommessa del film, possono addirittura migliorarlo.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero


promo

Maggie Hardin è un'allegra e affidabile trentenne newyorkese, che lavora come insegnante e la sua vita è pianificata, organizzata e calcolata. Maggie, però, non ha molto successo in amore. Nonostante ciò, ha deciso comunque che è arrivato il momento di avere un figlio. Da sola. Ma quando conosce John Harding, uno scrittore/antropologo in crisi, Maggie s'innamora per la prima volta, e così è costretta a modificare il suo piano di diventare mamma. A rendere tutto ancora più complicato c'è il fatto che John è infelicemente sposato con Georgette Nørgaard, una brillante professoressa universitaria danese: a volte il destino dovrebbe essere lasciato indisturbato… Brillante commedia sofisticata newyorchese, il film sorride a Woody Allen e a Noam Baumbach, ma si distingue per l'afflato femminile/neo femminista della Miller. II triangolo attoriale è magnifico ed esprime la miglior dialettica della 'screwball' contemporanea.