Porco rosso (Kurenai no Buta)
Hayao Miyazaki - Giappone 1992 - 1h 34'

   Prendete un vecchio film di aviazione americano tutto scazzottate, acrobazie e amori impossibili, ambientatelo sopra l'Adriatico nel 1929, fatelo girare al più grande animatore del mondo, il giapponese Hayao Miyazaki film successivo in archivio (che guardacaso è anche un appassionato di aerei da guerra), poi affidate il ruolo del protagonista a un asso dell'aviazione trasformato da un maleficio in maiale, e inizierete ad avere una pallida idea della bellezza, ovvero del divertimento, della follia, della libertà di Porco Rosso, gioiello datato 1992 ma distribuito solo ora in Italia.
Perché il pilota Marco Pagot abbia assunto sembianze suine, non lo sapremo mai e forse non importa. Naturalmente c'entra la politica: «Piuttosto che diventare fascista, meglio essere un maiale», dice a un collega l'aviatore che tutti chiamano Porco rosso e che dopo aver abbandonato l'aeronautica campa, benone, dando la caccia ai "pirati dell'aria" che spadroneggiano per cielo e per mare.
Ma non siamo in un film politico, anche se siamo nel 1929 e Porco Rosso/Marco Pagot (omaggio ai fratelli Pagot, pionieri dell'animazione italiana, dai Fratelli Dinamite a Calimero) ha la polizia fascista alle calcagna. Siamo in un film d'avventure, anzi in un cross over che mescola generi e passioni, su tutte quella - sfrenata - per forme, comandi, motori degli idrovolanti d'allora; un mondo che il figlio d'arte Miyazaki conosce bene (suo padre costruiva gli Zero, i famosi caccia giapponesi), come si vede dal piacere quasi sensuale con cui lo riproduce e lo reinventa. La parte forse più sorprendente del film non sono infatti i mirabolanti combattimenti aerei ma la lunga riparazione dell'idrovolante di Porco Rosso nelle officine milanesi del suo amico Piccolo. Operazione complessa che mobilita un piccolo esercito di sole donne di tutte le età, come scopre stupefatto (e segretamente turbato) Marco Pagot/Porco Rosso. Ma è il trascinante inseguimento nelle acque dei Navigli e poi nel cielo sopra Milano, una Milano che fonde e reinventa Roma, Parigi, Torino e chissà cos'altro, a dare l'idea più compiuta del metodo e dell'estetica, disinvolta quanto irresistibile, di Miyazaki. Mentre il poetico sogno in cui Pagot, unico sopravvissuto a una battaglia aerea, vede i piloti morti sparire sopra le nubi dando forma a una specie di via lattea, ci ricorda il profondo investimento personale che anima anche questo divertissement zeppo di omaggi e allusioni (qualche esempio: Porco Rosso legge la rivista "Cinema" e vede un cartoon che sta fra Disney, i fratelli Fleischer e Winsor McCay; il suo maggior rivale è un fustacchione americano che punta a Hollywood e poi alla Casa Bianca, anche se non si chiama Ronald Reagan; mentre c'è un pilota amico che si chiama Arturo Ferrarin, prorio come l'asso italiano della Grande Guerra...). Così personale, e azzardato, che lo Studio Ghibli sulle prime non voleva nemmeno produrlo. Ragione di più per non perderlo.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

   Realizzato nel 1992 dall' "imperatore" del cinema d' animazione, Hayao Miyazaki, un film senza età e un autentico regalo per lo spettatore. Il soggetto è insolito per il maestro giapponese; però include una di quelle inspiegabili metamorfosi ricorrenti nel suo cinema. In seguito a un incidente, l'asso italiano dell'aviazione Marco Pagot, fieramente antifascista, ha assunto l'aspetto di un maiale. Vive da eremita su una spiaggia dell'Istria; ma torna in azione col suo aeroplano rosso per combattere i pirati dell'aria. Lo aiuta Flo, ragazzina esperta in meccanica. Immagini aeree, i colori e la poesia inconfondibili di Miyazaki: un'occasione che va colta al volo.

Roberto Nepoti - La Repubblica

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In seguito a un incidente, l'asso italiano dell'aviazione Marco Pagot, fieramente antifascista, ha assunto l'aspetto di un maiale. Vive da eremita su una spiaggia dell'Istria; ma torna in azione col suo aeroplano rosso per combattere i pirati dell'aria. Lo aiuta Flo, ragazzina esperta in meccanica. Immagini aeree, i colori e la poesia inconfondibili di Miyazaki: metamorfosi stilistiche ed emozionali tra Disney e i manga. Guerra e politica sullo sfondo, ma gli aerei di Porco rosso sganciano solo bombe di pura, sublime fantasia cinematografica. Un capolavoro da non perdere, da cogliere "al volo".

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TORRESINO - dicembre 2010

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