Quel fantastico peggior anno della mia vita (Me and Earl and the Dying Girl)
Alfonso Gomez-Rejon
- USA 2015 - 1h 45'

SUNDANCE: Premio del pubblico e della Giuria

   ...Una delle più lievi, toccanti, divertenti, moderne, credibili, imprevedibili educazioni sentimentali viste al cinema da anni, premiata al Sundance e giustamente osannata dalla stampa di tutto il mondo (bello, ogni tanto, trovarsi in maggioranza). C'è dietro un romanzo di Jesse Andrews, tradotto da Einaudi con lo stesso titolo del film (in originale Me and Earl and the Dying Girl) e adattato dallo stesso scrittore. Il regista, alla seconda prova, viene dalla bottega di Scorsese (attenti agli omaggi) e ha già una capacità impressionante di maneggiare ogni possibile sfumatura psicologica ed espressiva. (...) Non pensate al solito film cinefilo per cinefili, però. Il cinema è solo l'esperanto emotivo, la piccola enciclopedia collettiva grazie a cui Greg e Rachel intessono una relazione sempre più lieve e insieme ricca, profonda e consapevole (niente amore, l'amicizia è più difficile da rappresentare). Impossibile non pensare al Giovane Holden naturalmente, anche se qui c'è perfino una nota in più: la felicità. Felicità di fare, amare, creare, malgrado tutto, in ogni circostanza. E senza prediche. Davvero di che credere ai miracoli. Almeno al cinema.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

   ...Niente lacrime o pietismo. Senza mai cadere dalla sottile linea di equilibrio che unisce gioie e dolori, Alfonso Gomez-Rejon costruisce un prodotto terapeutico, di formazione e maturità, ironico come solo certe produzioni indipendenti sanno essere, colto, ricco di freddure azzeccate e mai disturbanti (vista la materia). Forse, il limite di un film simile è di essere troppo sopra la media del pubblico al quale si rivolge. Una tragi-commedia intellettuale, «all'europea», che rispecchia in pieno il potenziale del cinema 'indie'.

Maurizio Acerbi - Il Giornale




promo

Greg Gaines ha deciso che anche il suo ultimo anno di liceo passerà all'insegna del completo anonimato, evitando ogni tipo di rapporto sociale per sopravvivere in quella giungla che è la vita sociale dei teenagers. Il suo unico amico è Earl, e con lui sin da bambino realizza cortometraggi-parodia di classici del cinema che però non hanno mai mostrato ad altri se non al padre di Greg. Poi, un giorno, sua madre lo costringe a frequentare più spesso Rachel, una compagna di classe affetta da leucemia. Greg accetta riluttante, ma passando sempre più tempo con lei, pian piano scoprirà quanto valore può avere un vero legame di amicizia. Non una fotocopia di Colpa delle stelle: qui la storia d'amore resta sublimata a livello di affettività elettiva; il dolore viene esorcizzato dall'ironia in una dimensione adolescenziale che nei limiti del possibile cerca di mantenersi ludica. Superbo nei corti di Greg ed Earl, tenero nell'amicizia e nella finezza psicologica, disadattato ed esibizionista nel racconto. Gusto indie e...Pluripremiato al Sundance.

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LUX - aprile 2016

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