La rivincita di Natale
Pupi Avati - Italia 2004 - 1h 40'


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da La Stampa (Lietta Tornabuoni)

       Barare al gioco, a ogni tipo di gioco, è ormai un esercizio nazionale praticato da troppi; ne La rivincita di Natale di Pupi Avati barano tutti, e questa analogia dà al film un tocco contemporaneo d’Italia. Bella idea. Altrettanto bella, nel seguito dell’ammirato Regalo di Natale diretto da Avati nel 1986, l’idea di affidare a quel film, citato in ripetuti frammenti, l’evocazione del passato. Sono trascorsi diciassette anni. Tutti sono invecchiati (soltanto Diego Abatantuono è più attraente di allora, mentre Carlo Delle Piane è rimasto immutato), tutto è cambiato: Alessandro Haber lavora all’archivio della Cineteca di Bologna, Gianni Cavina fa il cameriere in un ristorante africano, George Eastman vive con un antiquario, Carlo Delle Piane fortunato commerciante resta anche un puro giocatore. Abatantuono si è riavuto dalla famosa partita di poker in cui gli altri lo avevano completamente spogliato, con l’aiuto del suocero è diventato un ricco esercente di cinema con venti locali: ma quella sconfitta rimane per lui un incubo, di quella truffa vuole vendicarsi, esige una rivincita. Così i protagonisti si ritrovano intorno al tavolo verde, diciassette anni dopo. Stessi personaggi, stessi interpreti, stessa notte natalizia. Stesso furore, moneta diversa per l’arrivo dell’euro, stesse ostilità, tensioni, diffidenze, antipatie, truffe. Piccole frasi laconiche scagliate come sassi, cifre, fiches, carte svolazzanti nella distribuzione, rilanci troppo alti. Fuori nevica, le vie di Bologna luccicano nel gelo, Natale sembra moltiplicare la solitudine, la malattia, i duri rapporti familiari, le malinconie. Se una partita cruciale di poker è sempre una resa dei conti con se stessi e con il passato, questa partita sempre conclusa e sempre riaperta avrà esiti sensazionali. L’accanimento per vittorie insensate, la tristezza degli animi, la scenografia solenne e insieme familiare di Bologna, l’amarezza della sconfitta, il senso di fine, la bravura degli interpreti diretti benissimo: solo elementi della qualità de La rivincita di Natale.

TORRESINO - febbraio 2004