Sfiorarsi
Angelo Orlando - Italia 2006 - 1h 30'

    È paradossale, ma i film italiani più interessanti sono quelli distribuiti peggio. Opere che vanno scovate nelle sale come questo delizioso Sfiorarsi di Angelo Orlando, attore-autorescrittore ironico, leggero e al tempo stesso profondo. Siamo alla «solita » storia d'amore, quella tra Paolo (lo stesso Orlando) e Céline (l'ottima Valentina Carnelutti, attrice giovane ma di lungo corso, partita bene con Tu devi essere il lupo e ora nelle sale anche con Tutta la vita davanti di Virzì e Jimmy della Collina di Pau), raccontata però con garbo e grazia inedita che sa di verità. Grazie anche all'uso coerente della macchina da presa (spesso a mano), della musica e dei molti non detti che rimandano direttamente al cinema di Kieslowski.

Pedro Armocida - Il Giornale

    Sfiorarsi: lui, lei, gli sguardi inconsapevoli, l'incontro comunque mancato. Quante volte si sono visti nel tempo Paolo e Céline? Tante, tantissime, senza sapere l'uno dell'altro. Lui è l'animatore in spiaggia testimone dei primi traumi infantili di Céline bimba. Lei cresSfiorarsi: lui, lei, gli sguardi inconsapevoli, l'incontro comunque mancato. Quante volte si sono visti nel tempo Paolo e Céline? Tante, tantissime, senza sapere l'uno dell'altro. Lui è l'animatore in spiaggia testimone dei primi traumi infantili di Céline bimba. Lei cresciuta diventa attrice, fa una figlia, si separa, l'uomo è un fricchettone furbescamente irresponsabile col quale Céline spesso litiga senza però lamentarsi troppo e parlarne male perché «è sempre il padre di mia figlia». Paolo fa il fotografo, ormai quarantenne e più, single, sempre innamorato e mai veramente, rimorchia ragazzette ventenni - quasi sempre sue studentesse - poi fugge o si intestardisce in storie impossibili quanto vacue. La città è Roma, i due continuano a «sfiorarsi» senza vedersi tra bar, feste, inaugurazioni. Finché un giorno si guardano e si vedono, forse si incontrano almeno per un po'.
Angelo Orlando e Valentina Carnelutti hanno scritto e interpretato questo film tutto indipendente, cast di attori bravi e da scoprire come Giorgio Caputo e Mimosa Campironi più un cameo intenso di un grande come Francesco Carnelutti, che arriva dopo due anni sugli schermi. Uscita conquistata a fatica e grazie all'ostinazione dei due autori - Valentina Carnelutti non è coregista ma il film vive sull'alchimia di una complicità indispensabile. Uscito in sala in unica copia a Roma dopo la prima settimana (se farà il «pieno») potranno stampare un'altra copia e uscire in più città. Andate a vederlo perché
Sfiorarsi è un bel film, fa sorridere, commuove, è leggero, imprevedibile, doloroso come capita nel fluttuare della vita. Ci si incontra e si riconosce qualcosa di noi nei fotogrammi, nelle situazioni di solitudini e paure mascherate da noncuranza senza compiacimento, con semplicità.
Sfiorarsi parla d'amore e di quella precarietà del sentimento che non è soltanto il lavoro - pure se Céline ne fa diversi per vivere - ma riguarda gli schermi di protezione, resistenza all'abbandono, la poca disponibilità a mescolarsi al mondo.
Non è facile distilllare tutto questo in immagini senza che siano banali, senza un'autoreferenzialità chiusa e anche noiosa, e soprattutto senza imprevisti un po' come capita in un certo cinema italiano. Specie quando sceglie la cifra dell'emozionalità, quando non ci sono i «grandi temi» a cui appigliarsi per mascherare limiti di regia, recitazione, messinscena, inventiva. In
Sfiorarsi invece ci credi sempre. É come danza, un passo a due, gli attori sono loro stessi dichiarando la distanza della finzione, di un racconto che non si chiude in sé e nemmeno si parla addosso. Forse perché nella trama del grande amore che non può mai essere tale, e nelle tante casualità mancate della storia e dei personaggi, c'è il nostro tempo senza utopia e senza più la possibilità di condividere la realtà in una tensione collettiva.
Finale a Parigi, altri passi sospesi lungo le strade. Orlando sa «tradurre» in immagini storie e sentimenti, lascia spazi vuoti, di fuoricampo per lo spettatore, e parole, affetti, sogni si fondono in una scrittura visiva, impasto morbido e intenso (il montaggio danzante è di Erika Manoni). Una scommessa eccentrica, per questo da premiare.

Cristina Piccino - Il Manifesto

promo

Siamo alla «solita » storia d'amore, quella tra Paolo e Céline (Angelo Orlando e Valentina Carnelutti), raccontata però con garbo e grazia inedita che sa di verità. Grazie anche all'uso coerente della macchina da presa (spesso a mano), della musica e dei molti non detti Orlando sa «tradurre» in immagini storie e sentimenti, lascia spazi vuoti, di fuoricampo per lo spettatore, e parole, affetti, sogni si fondono in una scrittura visiva di un impasto morbido e intenso.


film del week-end precedente TORRESINO - maggio 2008 film successivo presente sul sito

PRIMA VISIONE
SABATO 17 MAGGIO presenti in sala il regista e la protagonista