S1m0ne
Andrew Niccol - USA 2002 - 1h 44'


da Film Tv (Emanuela Martini)

        Simone è una donna bellissima; con un film ha conquistato il cuore di tutti gli spettatori, avidi di sapere tutto di lei, di toccarla, incontrarla, interrogarla. Un'avidità probabilmente accentuata dal fatto che Simone é restia, schiva, avvolta nel mistero della sua privacy. Il suo regista e pigmalione fa da portavoce, ma naturalmente non basta. E il suo regista a questo punto, ha un problema perché, immerso ormai in un definitivo declino, l'ha letteralmente "creata": Simone non esiste, é una splendida creatura virtuale (il suo nome in realtà è una contrazione di Simulation0ne),nata dall'esperimento di un inventore deceduto e perfezionata, animata, "doppiata" dal regista Al Pacino. Da una bella idea di Andrew Niccol (che si conferma sceneggiatore moderno e inventivo) e sorretto da una straordinaria interpretazione di Pacino (soprattutto quando, chiuso a doppia mandata in uno studio vuoto, con solo una console al centro e uno schermo sul fondo, la fa parlare, camminare, sedurre, e poi tenta disperatamente di trasformarla in una "cattiva", fumatrice accanita e politicamente scorretta, una creatura che il pubblico voglia odiare), Simone é una commedia cattiva, che a un certo punto finge di diventare buona, familista e consolante, ma poi fortunatamente si ribalta ancora. Parla di cinema, di false apparenze, delle bizzarrie dell'audience, e forse ci mette in guardia sulle trappole virtuali.
 

da Il Giorno (Silvio Danese)

        Un giorno l'attore digitale diventerà un idolo come la carnale Sharon Stone? Tra scoperte genetiche e sperimentazioni tecnologiche di realtà virtuali avvertiamo tutti la pressione dell'impossibile che diventa possibile. Avvertiamo soprattutto la condizione di essere neofiti in un futuro-presente. E' su questa emozione collettiva che lavora questo film diretto dallo sceneggiatore di The Truman Show e Gattaca, mirabili fiabe radicate nelle paure della realtà. Per la terza volta in questa stagione (People I Know, Insomnia) Al Pacino firma una grande interpretazione, l'unico attore oggi capace di irradiare su ogni film tonalità diverse di una luce di mistero e tenebra, come Brando. In questa satira del bisogno occidentale di frantumazione dei valori, per un idolo emblema dell'assoluto, è un regista costretto a inventare un'attrice al computer. La sintetizza tra le parti e le doti migliori delle grandi star. Inventa una donna e un miraggio. Interessante operazione di metacinema, è uno dei temi su cui avrebbe fatto un film definitivo Kubrick.

TORRESINO - novembre-dicembre 2002