Stargate
di Roland Emmerich - USA 1994 - 1h 59'

  

Stargate, letteralmente cancello delle stelle o meglio, nell'economia del racconto, porta stellare. Ma si può usare per questo nuovo prodotto hollywoodiano il termine "economia"? Tutto è colossale in Stargate: l'impegno finanziario, lo splendore scenografico, le grandi masse delle comparse, i sempre più straordinari effetti speciali, la fascinosa complessità di un plot che mescola George Lucas e Cecil B. De Mille, fantascienza e "peplum", Flash Gordon, Conan il barbaro e Indiana Jones.
Il film di Roland Emmerich si apre proprio con un'esplicita citazione dei Predatori dell'Arca perduta: è il 1928 e a Giza, nel deserto egizio, una spedizione scopre uno strano reperto, coperto di antiche incisioni. Un salto ai giorni nostri e la parola passa al professor Jackson (James Spader), archeologo dalle bizzarre teorie, subito contattato dalla NASA per decifrare quei simboli e guidare un'agguerrita pattuglia militare attraverso lo stargate, una misteriosa porta spaziale che li condurrà in un mondo parallelo sconosciuto.
Le meraviglie tecnologiche del cinema anni 90 ci sono tutte, ma c'è anche in Stargate una sinuosità narrativa intrigante ed esotica: sperdute distese di sabbia e architetture faraoniche, popoli in schiavitù soggiogati dal crudele dominio di divinità zoomorfe, sarcofagi futuribili dal potere taumaturgico, il dio del sole, Ra, che spadroneggia sull'universo a bordo di un'astronave-piramide, la minaccia distruttiva, sempre incombente, degli ordigni nucleari.
Un cinemascope di quelli che riempiono lo schermo e fulminano lo sguardo, una sceneggiatura roboante e una coreografia mozzafiato: immergendosi nel luccicante liquido amniotico dello stargate il dott. Jackson e compagni riscoprono i paradossi storici della civiltà e le contraddizioni del proprio essere. Nella sala buia, di fronte a Stargate, lo spettatore ritrova l'emozione sfacciata di un cinema d'avventura mitologico e futuribile, "fumettaro", magniloquente e... sequenziale. Il successo mondiale del film di Emmerich non potrà che propiziare un altro viaggio cinematografico attraverso la porta stellare. Arrivederci a Stargate 2.

e.l. La Difesa del Popolo 10/4/94