Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese
Stephen Frears - Gran Bretagna 2010 - 1h 51'

   Rifugio di scrittori frustrati in crisi d’ispirazione, un villaggio rurale è sconvolto dal ciclone Tamara Drewe, giovane giornalista che si presenta in miinishort e dalle grazie irresistibili. Da una graphic novel di Posy Simmonds, illustratrice al quotidiano “Guardian”, una commedia sexy sui (molti) vizi e le (scarse) virtù dei britannici intellettuali che, a tratti, ricorda un Woody Allen con un pizzico di volgarità in aggiunta. Abituato a scorrazzare tra epoche, generi e stili differenti, film precedente in archivio Stephen Frears si prende una piacevole vacanza in campagna stigmatizzando, di passaggio, un repertorio di ipocrisie e falsità. Il tutto costruito intorno al corpo statuario di Gemma Arterton.

Roberto Nepoti - La Repubblica

   Un film tratto da un fumetto ispirato a un romanzo già adattato sia al cinema sia in Tv: Tamara Drewe è tutto questo e dimostra come le storie migliori sappiano rimanere attuali. Nel 1874 Thomas Hardy pubblica Via dalla pazza folla, su una giovane ereditiera e i suoi tre corteggiatori nella campagna inglese, che diventa un film già nel 1915. La trasposizione più celebre è però del 1967, con Julie Christie, Terence Stamp e Alan Bates, cui segue un adattamento Tv del 1998 con il fratello minore di Colin Firth, Jonathan. Tra il 2005 e il 2006 Posey Simmonds, fumettista che con Gemma Bovery si era già fatta una certa fama per strisce ispirate a classici della letteratura trasportati ai giorni nostri, ne trae per le pagine del “The Guardian” Tamara Drewe (edito in Italia da Nottetempo). Frears se ne innamora, ma vuole un cast che non tradisca il fumetto, non tanto nella somiglianza con il disegno quanto nello spirito, o non se ne farà niente. Individuati Gemma Arterton prorompente protagonista, Roger Allam scrittore di successo, Luke Evans rustico ma onesto zotico e Tamsin Greig proprietaria di una residenza per letterati, i dubbi sono scemati. Ne viene un film - fuori concorso al Festival di Cannes 2010 - d’ambientazione rurale, dove il sergente spadaccino Troy di Hardy è diventato la rock star della batteria Ben Sergeant, mentre la giovane e tragica Fanny Robin dello scrittore inglese è qui Jodie, una groupie con amica al seguito. Le due ragazzine sono sia interpreti attive che scombinano le carte in tavola, sia una sorta di coro greco la cui visione della campagna è tutt'altro che bucolica. Il tono sottilmente comico, il ritmo in crescendo, le stranezze dell’ambiente letterario, l’avanzare della modernità e alcuni colpi di scena grotteschi, dal retrogusto acido tipico di Frears, ne fanno una commedia godibile per ogni pubblico, vicina alla satira del televisivo Cold Comfort Farm di John Schlesinger, autore già del film da Hardy del ’67. Tutto si tiene.

Piera Detassis -  Panorama

   "Un 'autore' da portarsi sulla proverbiale isola deserta? Noi scegliamo Stephen Frears. Chi altro può vantare, oggi, una raffica di titoli più vari e seducenti? Se l'eclettismo è una forma del talento almeno quanto l'ossessione per un mondo preciso, il 67enne Frears può stare tranquillo [...] Se proprio vogliamo una costante, valida anche per i film meno riusciti di Frears (vedi Chéri), dovremmo invocare gli amori azzardati, pericolosi, fuori squadra. E in Tamara Drewe ce n'é un'intera serie, incastrati uno dentro l'altro in equilibrio instabile [...] Difficile essere più beffardi e crudeli di Frears in materia di asservimento alle mode (e agli ormoni), dittatura delle apparenze e del successo materiale, culto del proprio miserabile e pompatissimo Ego. Ma Tamara Drewe non cede nemmeno un istante al moralismo facile, manipolando i personaggi come burattini. Al contrario: malgrado il tono al limite della caricatura, Frears e i suoi attori prodigano tesori di finezza e di aderenza psicologica per rendere tutta quella confusione insieme dolorosa e irresistibile. Una commedia agra come se ne vedono poche. E una frustata di energia.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero


promo

Seducente, attraente, ambiziosa e rampante, Tamara Drewe è l'amazzone londinese del XXI secolo. Il suo ritorno al paese dove viveva la madre è un vero choc per la piccola comunità e tutti - uomini e donne, giovani yuppie e contadini, universitari frustrati e rockstar - sono attratti da lei e dalla sua bellezza incendiaria. Un invaghimento collettivo che risveglierà oscure passioni... Il tono sottilmente comico, il ritmo in crescendo, le stranezze dell’ambiente letterario, l’avanzare della modernità e alcuni colpi di scena grotteschi, dal retrogusto acido tipico di Frears, ne fanno una commedia godibilissima. Il tutto costruito intorno al corpo statuario di Gemma Arterton.

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