Verso il sole (Sunchaser)
Michael Cimino - USA 199
6 - 2h 02'


... Controverso e, volutamente, disarmonico, Verso il sole ci ha riportato nell'universo mitico e destabilizzante di Michael Cimino (Il cacciatore, I cancelli del cielo, L'anno del Dragone). Fin dalla grafica dei titoli di testa è chiaro lo sguardo-sberleffo con cui la regia inquadra l'asettico efficientismo di una società e di un ambito scientifico preoccupati solo di credere in se stessi, in valori certo "nobili" ma pronti ad essere messi in crisi alla prova del crudo impatto col reale. Il dottore e il fuorilegge, la coerenza razionale della medicina e la trasgressività sfacciata di una vita perduta si fronteggiano a viso aperto, si confrontano l'uno con l'altro e con la suggestione mistica di una leggenda navajo: nella loro fuga verso un "altrove" c'è un recrudescenza semplicistica anni 70 (la cultura alternativa, il road movie!), ma alita, sublime, il respiro della tradizione western ("banale" e terribilmente suggestiva la sequenza dei cavalli, sullo sfondo dei canyon). L'incedere di Sunchaser ha il tono di un grande film imperfetto che si autocompiace della retorica ma lancia veementi segnali di irrisolutezza esistenziale, di anarchia d'ideali di fronte al dissidio, mai consolatorio, tra scienza e spiritualismo. Un percorso iniziatico verso l'essenzialità di una cultura più a misura d'uomo, di una dimensione natural-esoterica di cui alla fine i due protagonisti si ritrovano inermi (ma appagati) spettatori. Così come noi, (spettatori cinefili) ci ritroviamo imbarazzati e "incerti" protagonisti di una dinamica cinematografica rasserenante nell'insieme e turbativa nel profondo, stilisticamente scomposta e figurativamente folgorante.

e.l. rivista ASTRA: Folgorazioni d'autore gennaio/marzo 1997

promo

Michael Reynolds, cinico medico di successo, aspetta da un momento all'altro la promozione a capo del reparto di oncologia all'UCLA Medical Center. Viene incaricato di visitare un carcerato, un ragazzo di 16anni di nome Blue, che ha solo un mese di vita a causa di un tumore ormai avanzato. Ma al ragazzo, quando era bambino, un vecchio stregone Navajo ha parlato di un lago dalle acque miracolose e ora Blue è sicuro che il lago sacro lo salverà ed è disposto a qualsiasi cosa per raggiungerlo. Durante un trasferimento ad un altro ospedale, Blue punta una pistola contro Michael e lo obbliga ad uscire di città. Comincia così un lungo, tormentato viaggio che, attraverso l'Utah e l'Arizona, arriva alle montagne del Colorado. Un viaggio fatto di incontri, ostacoli, discussioni. Un viaggio iniziatico per entrambi... Comincia come un thriller, ma immediatamente vira verso il road movie a sfondo esistenziale: film come se ne facevano negli anni '70, tutti intrisi della malinconia del mito americano irrimediabilmente compromesso, della disperazione e del sogno. Il film si apre in immagini di una bellezza maestosa e straziata e procede, incalzante, verso un finale esoterico, dove il mito prende corpo. Un capolavoro da rivalutare, disarmonico ma folgorante.

cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2013