Whisky
Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll - Uruguay/Argentina/Ger/Spa 2004 - 1h 34'

da Il Messaggero (Fabio Ferzetti)

      Sorprese d’estate: arriva dall’Uruguay una commedia triste e perfetta centrata su un trio di personaggi così grigi, stinti e dimessi che sullo schermo urlano di umanità. Sono Jacob, maturo e taciturno proprietario di una vetusta fabbrichetta di calze; Marta, sua attempata ma devota assistente; e Herrmann, fratello di Jacob, pure lui fabbricante di pedalini nel vicino Brasile (ma con ben altro successo), in arrivo a Montevideo per omaggiare la madre defunta. Vergognandosi del celibato e della casa trascuratissima in cui viveva con la mamma, Jacob chiede a Marta di fingersi sua moglie per ricevere degnamente il fratello. Ne seguirà una (quasi) commedia degli equivoci, con imprevista trasferta balneare, in cui i due pluripremiati registi (allievi di Kaurismaki, e si vede) e i tre strepitosi interpreti (assai ben doppiati da Gigio Alberti, Mita Medici e Antonio Catania) sciorinano un tesoro di atmosfere ineffabili, finezze di regia (la fabbrica è un personaggio a sé), prodigi di recitazione. Mai visto tanto “non detto” in una volta sola, e tanta verità promanare da un piccolo inganno. C’è più cinema, più umorismo, più vitalità in questo piccolo film innamorato dei suoi personaggi poco amabili che in un anno di blockbuster ipocriti. Chi ha naso non se lo lasci sfuggire.
 

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

      Secondo film di due registi di Montevideo, Rebella e Stoll, che hanno scritto e diretto una piccola grande storia di due fratelli, un introverso e un estroverso, e l' impiegata di un «fabbrichetta» di calzini. Uno, alla visita del fratello, finge di essere sposato con la lavorante, forse per mostrare stabilità affettiva. Strano trio, strana breve vacanza in cui fanno capolino emozioni sommerse e desideri repressi, finché tutto torna grigio e triste come prima. Girato a macchina fissa, il film spurga psicologia, studia caratteri a diverse altezze, rinuncia alle sorprese. Whisky è la parola che si dice nelle foto ufficiali al posto di «cheese», si raccontano storielle yiddish e il calcio è, anche nella provincia uruguayana, una valvola di sfogo. Premiato ovunque (ha un cast straordinario per ricchezza di sfumature), è da vedere: rimette in moto cuore e cervello.

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2006

promo

Dall’Uruguay ecco una commedia triste e perfetta, centrata su un trio di personaggi così grigi, stinti e dimessi che sullo schermo urlano di umanità; una (quasi) commedia degli equivoci in cui due pluripremiati registi (allievi di Kaurismaki!) e tre strepitosi interpreti sciorinano un tesoro di atmosfere ineffabili, finezze di regia, prodigi di recitazione. Mai visto tanto “non detto” in una volta sola, e tanta verità promanare da un piccolo inganno. C’è più cinema, più umorismo, più vitalità in questo piccolo film innamorato dei suoi personaggi poco amabili che in un anno di blockbuster ipocriti.