Victoria

Sebastian Schipper

La notte sta per finire e, in un locale, Victoria, una ragazza di Madrid, conosce quattro ragazzi di Berlino: Sonne, Boxer, Blinker e Fuss. Qualcosa tra Sonne e Victoria scatta immediatamente. Il tempo per il romanticismo, però, viene presto interrotto quando Sonne e i suoi amici sono costretti a ripagare un vecchio debito e Victoria, senza sapere bene a cosa stia andando incontro, si offre di aiutarli come autista. Quella che era iniziata come una folle avventura, diventa rapidamente un incubo: niente va come previsto…
Un lungo pianosequenza notturno per le strade di Berlino, giocato sul filo di un’apparente improvvisazione: un film-evento che non è semplice virtuosismo ‘cinéphile, ma un action-crime movie che sorprende e affascina.

 

ORSO D’ARGENTO PER IL MIGLIOR CONTRIBUTO ARTISTICO AL 65° FESTIVAL DI BERLINO (2015)

 

Germania 2015 – 2h 18’

Victoria, una ventenne spagnola che vive da qualche tempo a Berlino, incontra fuori da un locale notturno Sonne e i suoi amici. Sono berlinesi ‘veri’, così si definiscono e possono mostrarle la città ignota agli stranieri. Victoria li segue divertita fino a quando qualcuno si fa vivo per esigere dal gruppo un credito: devono compiere una rapina all’alba in una banca. Cosa deciderà di fare la ragazza?
Di rapine che sono entrate nella storia del cinema ce ne sono decine e quindi si potrebbe temere di trovarsi dinanzi all’ennesima e non stimolante variazione sul tema. Se però alla regia c’è Sebastian Schipper, in passato assistente di quel Tom Tykwer che diresse Lola corre, le cose cambiano. Questo è un film che nei titoli riporta con maggiore evidenza il nome dell’operatore (Sturla Brandth Grǿvlen) rispetto a quello del regista e un motivo c’è: le riprese della copia definitiva sono iniziate alle 4.30 del mattino e sono terminate alle 6.54 senza soluzione di continuità. Non c’è niente di più rischioso di un pianosequenza di queste dimensioni per una produzione finanziariamente non stradotata, ma la scommessa è stata vinta.

 

Perché quella che inizialmente si presenta come un’avventura in cui il desiderio di scoperta prevale sulla naturale autodifesa di una giovane madrilena in trasferta lavorativa (cameriera in un bar) a Berlino si trasforma progressivamente in un’action movie in cui l’improvvisazione (quella che nasce però da una serie di ripetizioni) consente di risolvere anche i problemi apparentemente più insormontabili.
L’operatore è costretto a compiere acrobazie indicibili ma l’interesse del film non sta esclusivamente nella tecnica virtuosistica. Schipper ci trasporta dalla tastiera di un pianoforte, su cui inizia un flirt tra Victoria e Sonne, a un’auto alla cui guida si trova qualcuno che mai avrebbe pensato a uno sviluppo del genere in una notte nata sotto tutt’altri auspici. Lo spettatore viene spinto ad essere lì con Victoria, a condividere il suo spazio e le sue sensazioni. In una parola a partecipare.

Giancarlo Zappoli – mymovies.it

 

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