La tragicomica storia vera dell’aspirante regista, e famoso outsider di Hollywood, Tommy Wiseau – artista la cui passione era genuina tanto quanto discutibili erano i suoi metodi – nella celebrazione dell’amicizia, dell’espressione artistica e dell’inseguimento dei sogni contro ogni pronostico. Basato sul best seller di Greg Sestero, che rivelava ogni cosa sulla realizzazione del “disastroso” classico di culto di Tommy, The Room (“Il Più Grande Peggior Film Mai Realizzato”) The Disaster Artist è un ironico e gradito avvertimento che ci ricorda come ci sia più di un modo per diventare una leggenda, e che non ci sono limiti a quello che si può ottenere anche quando non si ha assolutamente idea di cosa si stia facendo. Un film accattivante, divertente e smodato come l’originale.
USA 2017 – 1h 44′
L’incredibile storia (vera) di Tommy Wiseau e del suo amico Greg, che nel 2003 riuscirono a portare sugli schermi un film (The Room), oggi opera quasi di culto, ma ancora pressoché sconosciuta. Un attore-regista che vorrebbe essere James Dean e recitare Shakespeare, ricco ed eccentricamente devastante, che echeggia il mito di Ed Wood, il “peggiore regista della storia del cinema”. L’invadente James Franco stavolta azzecca il tiro, dà sfogo al suo esuberante egocentrismo (grazie anche all’apporto della “spalla” del fratello Dave) e regola un film accattivante, divertente e smodato come l’originale (con tanto di split screen parallelo, prima dei titoli di coda.
Adriano De Grandis – Il Gazzettino
L’’attore e regista James Franco con The Disaster Artist ha ricostruito la genesi e la lavorazione di «uno dei peggiori film mai fatti», The Room di Tommy Wiseau. Un film squinternatissimo, dilettantesco, approssimativo, che nelle intenzioni voleva essere un dramma e che si rivelò una farsa (e per questo divenne popolare, grazie anche alle parodie che si moltiplicarono su YouTube). Attore ultra-cagnesco, convinto di essere un incrocio tra Marlon Brando e James Dean, Wiseau (che un Franco con lunga capigliatura corvina interpreta magistralmente) coinvolse nei suoi sogni di gloria il collega Greg (interpretato dal fratello di James Franco, Dave) e nei quadrupli panni di produttore, regista, sceneggiatore e interprete girò una storia d’amore e tradimenti da insidiare i fallimenti di Ed Wood. Che il film di Franco ricostruisce con inappuntabile correttezza (alla fine, le immagini appaiate di alcune scene, quelle autentiche e quelle rifatte, testimoniano il rigore filologico) e con i divertiti cameo di alcune star (Sharon Stone, Zac Efron, Melanie Griffith, Seth Rogen, Bryan Cranston) ma anche con autentica partecipazione al mito di Hollywood e alla sua fascinazione. E con una serietà che si ribalta nel suo opposto, innescando risate e divertimento, man mano che Wiseau avanza imperterrito verso il suo fallimento.
Paolo Mereghetti – Il Corriere della Sera
Non sempre è il bello a fare tendenza, alcune volte un film smaccatamente orrendo può diventare un oggetto di culto. È il caso di Ed Wood e delle sue piovre di cartapesta, ma anche di The Room, uscito nelle sale americane nel 2003. Il regista Tommy Wiseau ha dovuto pagare per mantenerlo in programmazione almeno due settimane (puntava agli Oscar), e l’incasso è stato di appena 1.800 dollari. The Disaster Artist rivela il dietro le quinte di un fallimento annunciato, un’opera così imbarazzante da far vergognare anche gli attori. Invece l’impossibile è diventato realtà. Le proiezioni di mezzanotte hanno fatto registrare il tutto esaurito, e anche le vendite in home video hanno dato buoni risultati.
Che cosa è successo? The Room era il riflesso della follia del suo autore. La recitazione era penosa, la trama inconsistente non riusciva a svilupparsi e regalava momenti di vera ilarità, anche quando la madre del protagonista diceva di avere il cancro al seno. “Rappresenta un twist, meglio non approfondire”, spiega il James Franco – Wiseau alla troupe, e tutti ridono. Questa era, ed è ancora, la forza di The Room: un dramma che si trasforma inconsciamente in una commedia, una storia da dimenticare che vince il premio per “il peggior film della storia
del cinema” e attira folle di curiosi”.
James Franco vuole raccontarci la nascita di questa “catastrofe” e si mette dietro la macchina da presa per The Disaster Artist, dove interpreta anche Tommy Wiseau. L’attore di Palo Alto abbandona l’impegno sociale di In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi e trasporta la platea sul set di The Room, coinvolgendo nel progetto anche il fratello Dave Franco, nei panni di Greg Sestero. Lui abita a San Francisco e vorrebbe un futuro da star di Hollywood. Conosce il misterioso Wiseau a un corso di recitazione e i due diventano subito amici. Tommy ha un accento dell’Est, ma dice di essere nato a New Orleans, non si sa quale sia la sua vera età ed è ricchissimo. Da dove vengono i suoi soldi? Non lo scopriremo mai. In breve tempo, Sestero e Wiseau si trasferiscono a Los Angeles, per sfondare nel mondo del cinema. Chiamano produttori, agenti, e cercano di ottenere una parte qualsiasi anche in televisione, con scarsi risultati. Così decidono di girare un film: The Room appunto, la cronaca di una disfatta che si è tramutata in un successo.
The Disaster Artist diverte con intelligenza, e narra di un’amicizia imprevedibile, di un legame che dura ancora oggi. Tra i due potrebbe esserci addirittura una tensione omoerotica. Wiseau è un uomo adulto che accoglie in casa un ragazzo bellissimo, e rivela la sua gelosia quando Sestero gli presenta la sua fidanzata Amber. Ma la regia di Franco non è morbosa. Non gli interessano i risvolti amorosi, ma i sogni dei suoi protagonisti, che tratta con grande empatia. Wiseau è solo, incompreso, e vorrebbe che la gente si accorgesse di lui. Franco lo coccola, lo accudisce e gli regala anche il suo volto, per ricordargli che il suo The Room non sarà dimenticato.
Gian Luca Pisacane – cinematografo.it