Woton’s Wake

Brian De Palma

 USA 1962 – 20′

 TORINO – Siamo ne 1962 ed è il terzo cortometraggio, ma il primo di successo, girato quando De Palma (aveva 22 anni) frequentava la NYU con Martin Scorsese, dopo aver abbandonato gli studi di Fisica. Attraverso il Festival di New York aveva conosciuto in quegli anni il cinema europeo e in particolare la Nouvelle Vague, innamorandosi di Godard.


Woton’s Wake, costato mille dollari e definito da De Palma un pastiche, è una sperimentazione sulle tecniche del cinema muto espressionista. William Finley, che diventerà un suo attore feticcio, interpreta un misterioso scultore, Wotan Wretchichevsky, che brucia coppiette con la fiamma ossidrica e crea sculture di acciaio, tra cui quella di una donna, di cui si innamorerà. Quando questa prende vita, l’artista la insegue “attraversando altri film, King Kong, La dolce vita, Il settimo sigillo, tutto ciò che veniva proiettato a New York all’inizio degli anni ’60”. Si chiude con un’esplosione, che avrebbe anticipato i molti film sull’olocausto nucleare. Woton’s Wake vinse numerosi premi e trovò così una distribuzione, facendo conoscere il giovane autore. Se si può condividere la definizione di pastiche, che ne ha dato a posteriori De Palma, la convivenza in esso di furia iconoclasta e passione cinefila non è proprio ciò che si ritrova in tutti i suoi film posteriori?

Cristina Menegolli – MCmagazine 45

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