The Specials

Olivier Nakache, Eric Toledano

L’educatore Bruno gestisce una casa d’accoglienza per ragazzi autistici, speciali, fuori dal comune. Nonostante le indagini sulle sue autorizzazioni e la minaccia di chiusura da parte delle autorità sanitarie nazionali, l’uomo si occupa anche dei casi più gravi insieme all’amico e collega Malik e ai suoi giovani allievi, provenienti da periferie disagiate. La regia, senza cadere nel patetico, riesce a costruire una commedia di buon ritmo che sa immergersi con empatia nella dinamica della storia.

Hors Normes
Francia 2019 (114′)


Dopo i successi di Quasi amici (2011) e Troppo amici (2009), il duo creativo Nakache-Toledano torna con The Specials a ritrarre la Francia contemporanea, attraverso una situazione limite, quella dei ragazzi affetti da autismo. Giovani con storie, abitudini e vite fuori dal comune, speciali – come suggerisce il titolo – che molto spesso rimangono ai margini della società.
Alternando scene toccanti a momenti molto lievi, con quei picchi di commedia che distinguono il loro stile, i due registi dipingono una quotidianità fatta di sfide, come avventurarsi nella metro e nelle strade grigie della città, dolori, ma anche tanta goliardia. Lo fanno attraverso lo sguardo privilegiato di Bruno e Malik, due educatori appassionati interpretati rispettivamente da Vincent Cassel e Reda Kateb. Anch’essi uomini speciali, a modo loro, che forti delle loro origini, ebree e musulmane, e dei loro vissuti si assumono la missione di riportare alla luce le anime sofferenti dei ragazzi di cui si prendono cura.


The Specials, dunque, è soprattutto un film sull’amore e sulla dedizione. Gli stessi sentimenti che traspaiono dalla cinepresa di Toledano e Nakache nella ripresa delle pratiche ripetitive, delle parole rassicuranti e delle piccole vittorie che caratterizzano le giornate de “gli speciali”. Essi convogliano l’aderenza alla realtà, comunicata spesso con inquadrature sporche e un montaggio minimale, in un senso che oltrepassa quello del mero documentario e induce lo spettatore a immergersi con empatia e senza giudizio nelle storie narrate.
Ottimi traghettatori, per questo fine, sono i due protagonisti, i personaggi di Cassel e Kateb. Entrambi gli attori riescono a unire in maniera armoniosa il loro talento di caratteristi ai vezzi individuali dei loro personaggi. Il risultato sono due sculture a tutto tondo, talmente malleabili da permettere di scoprirvi molto di più dell’apparenza, scavando. Bruno è il classico uomo di buon cuore, un po’ trasandato, che tuttavia sotto il logoro cappello da baseball nasconde la kippà, il tradizionale copricapo ebraico, emblema delle tradizioni che segue talvolta fedelmente, talmente ironicamente. Kateb, dal canto suo, offre un ritratto un po’ scherzoso e un po’ paterno di chi cerca di insegnare a salvare se stessi, salvando gli altri. Questo aspetto si manifesta nel rapporto con i giovani di periferia della sua “classe”, in particolar modo con Dylan (Hélène Vincent), il classico scapestrato che sta cercando la propria strada nel mondo, incaricato di occuparsi del grave caso di Valentin.


E, nonostante la trama non sia particolarmente fitta, The Specials sa trarre la sua forza dal modo di raccontare situazioni e personaggi, indugiando con un buon ritmo e senza patetismi sia nella tragedia che nella spensieratezza della commedia.

Giorgia Colucci – recencinema.it

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