C’era una volta il West

Sergio Leone

USA, anni 60′ del 1800. Un solitario pistolero, Armonica, arriva a Flagstone per incontrare Frank, ma trova solo i suoi sgherri che provano ad ucciderlo. Nel frattempo Frank e altri suoi pistoleri sterminano a Sweetwater tutta la famiglia McBain: sono sicari del magnate delle ferrovie Morton che vuole impadronirsi di quel terreno, destinato a diventare punto nevralgico del nuovo percorso ferroviario. A scombinare i suoi piani arriva però Jill, un’ex prostituta di New Orleans, che Brett McBain ha sposato e che quindi è ora la proprietaria del terreno. Armonica, che ha incontrato Jill rivelandole il piano di Morton, si fa amico Cheyenne, un bandito della zona, sul quale Frank sta cercando di far ricadere la responsabilità degli omicidi. I due fanno fronte comune per contrastare Frank e Morton e, per aiutare la vedova, Cheyenne mette i suoi uomini al lavoro per costruire una stazione a Sweetwater prima che la linea ferrovia raggiunga quel punto (clausola perché la proprietà possa restare di Jill); ma intanto Frank, dopo aver violentato la donna, la costringe a vendere la proprietà all’asta. È però Armonica ad aggiudicarsela con un’offerta vincente, basata sulla ricompensa ottenuta con la consegna di Cheyenne alle autorità. Ma anche Morton che, invalido, segue lo svolgersi degli eventi dal suo treno vivendo su una lussuosa carrozza, fa la sua mossa assoldando gli uomini di Frank per eliminare il loro capo. Però tutto si complica, perché non solo Frank, aiutato da Armonica (?!) riesce cavarsela, ma lo stesso Morton e la sua “fortezza” ferroviaria vengono colpiti a morte dalla banda di Cheyenne. La resa dei conti per Armonica e Frank arriva in un duello, “sospeso” tra il fronteggiarsi dei due e un flashback rivelatore, col quale Armonica porta a compimento la sua vendetta per l’assassinio del proprio fratello, giustiziato cinicamente da Frank al suono beffardo di quell’armonica di cui ora il silenzioso pistolero può finalmente liberarsi. Poi lui e Cheyenne dicono addio a Jill ormai affaccendata nella sua stazione ferroviaria, ma sarà solo Armonica ad andarsene davvero. Cheyenne, che era stato colpito da Morton, si accascia tristemente sotto gli occhi dell’amico…

Italia 1968 (165’/175′)

  Una volta sovvertite, nella trilogia del dollaro, le regole auliche del genere Leone prova a immergersi nell’atmosfera classica del western tenendo ferma la figura del pistolero infallibile e solitario (Armonica), ma aprendo il racconto agli spazi leggendari della Mountain Valley e prendendo spunto da uno dei temi portanti della conquista del West, l’avanzare della civilizzazione lungo i binari della ferrovia. Una processo segnato da avidità, disprezzo della gente semplice, assassinii su commissione (Morton); non più antieroi-bountykiller, ma veri killer-villains, inesorabilmente crudeli e (apparentemente) senza rivali (Frank). A questo si aggiunge Cheyenne, il bandito dal cuore tenero e Jill, un personaggio femminile che sa subire in silenzio, ma che non smette di lottare confidando in un futuro che apre al riscatto personale e ai nuovi insediamenti a cui il progresso concede nuove opportunità. Ed entra, possente, il tema della vendetta che la regia tiene in sospeso fino al duello finale (splendido nella tensione che il montaggio riesce a creare) e che riaggancia il motivo sonoro dell’armonica come chiave drammaturgia risolutiva. Il tutto incorniciato nella precisione fotografica di Tonino Delli Colli e portato magnificamente a compimento grazie alla raggiunta maturità di Leone che osa dilatare ulteriormente i tempi dell’azione, che gioca sfacciatamente sull’alternarsi di campi lunghi e primissimi piani, che muove la macchina da presa con perfetta fluidità nel mettere in quadro i suoi personaggi, che lascia che il respiro melodico di Morricone si faccia ancor più protagonista (indimenticabile l’afflato sonoro del crescendo finale). L’arioso aprirsi delle inquadrature e il tono malinconico della narrazione (il doloroso accasciarsi di Cheyenne, il mesto vagabondare di Armonica) lasciano sulle spalle di Jill (e nel suo fiducioso sorriso) la responsabilità di mantenere viva ancora una volta, pur nel tramontare del mito, l’epopea della frontiera.

Ezio Leoni


il capolavoro di Sergio Leone

 

interpreti: Charles Bronson (Armonica), Henry Fonda (Frank), Jason Robards (Cheyenne), Claudia Cardinale (Jill McBain), Gabriele Ferzetti (Morton), Frank Wolff (Brett McBain), Woody Strode (Stony), Jack Elam (Snaky), Paolo Stoppa (Sam), Keenan Wynn (sceriffo), Lionel Stander (barista)

     

NOTE:
Alla prima corposa stesura di Dario Argento e Bernardo Bertolucci seguì la riorganizzazione dello script operata dallo stesso Leone con Sergio Donati. La sceneggiatura che ne uscì fu una riuscita combinazione di complessi intarsi narrativi e di una sequenza di dialoghi e battute di straordinaria efficacia.
CAST: Sulla prima bozza della sceneggiatura Leone aveva avuto l’ok della United Artists che imponeva però come protagonisti star quali Charlton Heston, Gregory Peck e Kirk Douglas. Leone preferì lavorare con la Paramount Pictures con la quale poteva contare sulla presenza di Henry Fonda. Era la scelta giusta per Frank così da spiazzare il pubblico affidando a lui un ruolo così lontano dal suo cliché di “eroe buono” di Hollywood. Lo stesso Fonda si senti a disagio dapprima nell’accettare la parte e, anche dopo che si fece convincere da Eii Wallace, pensò bene di presentarsi sul set con i baffi e delle lenti a contatto marroni. Ma la cosa non andò bene a Leone che voleva quel volto ben riconoscibile e che contava su quegli occhi azzurri per segnare il gelido sguardo del killer. Il ruolo di Armonica era in prima scelta per Clint Eastwood (che si rifiutò però di lavorare ancora con Leone) poi per James Coburn (ma sembra che il suo cachet fosse troppo alto). Si arrivò così a Charles Bronson, che curiosamente aveva rifiutato a suo tempo ruoli nella trilogia del dollaro. Doveva essere Sophia Loren a interpretare l’ex prostituta Jill McBain. Ma alla fine Leone cambiò idea temendo il divismo del personaggio e scelse Claudia Cardinale, sua amica personale, che accettò senza neppure leggere la sceneggiatura. La sua presenza in quella scena così hot con Fonda preoccupò sua moglie che volle essere presente sul set durante la riprese. Nell’ipotesi di Eastwood come Armonica, tra i killer ad aspettarlo alla stazione avrebbero dovuto esserci Eli Wallach e Lee Van Cleef, a dare continuità cinefila con Il buono, il brutto il cattivo. Il tre ruoli furono poi affidati a Jack Elam (una carriera western notevole, da Mezzogiorno di fuoco a Pat Garrett e Billy Kid), Woody Strode (il Pompeo di L’uomo che uccise Liberty Valance) e Al Mulock, già in Il buono, il brutto, il cattivo. Quest’ultimo, durante le riprese si suicidò lanciandosi dalla finestra di un albergo, con ancora addosso il costume di scena. Sembra che la prima reazione di Leone, rivolto a chi lo portava in ospedale, sia stata: «Cerca di recuperare il costume! Ci serve il costume!»
Memorabile la sequenza d’apertura con i tre misteriosi sicari che attendono l’arrivo del treno; una scena dalla lunghezza estenuante cadenzata da una serie di rumori di sottofondo ideati dallo stesso Morricone: il cigolio del mulino, il ronzio di una mosca, le gocce di resina che cadono su un cappello…
Dopo la sparatoria iniziale c’era una scena in cui Armonica veniva picchiato dallo sceriffo e dai suoi vice; la scena è stata cancellata, ma sul volto di Armonica è rimasta, visibile, una cicatrice.
Esemplare il montaggio che costruisce il duello finale [8′ 56″] partendo dal faccia a faccia di Armonica e Frank, inserendo il flashback della morte del fratello (già anticipato nel corso del film con alcuni insert) [3′ 9″] e aggiungendo, in chiusura, l’attonita testimonianza di Jill e Cheyenne [13″].
Una donna presa in sposa “per procura”… La situazione, al di là del passato equivoco di Jill, non era un’usanza insolita. La ritroveremo, con uno sviluppo narrativo assai più romantico, qualche anno più tardi in Una donna chiamata moglie (Jan Troell, 1974)
La colonna sonora di Morricone si sviluppa in capitoli intitolati ai vari personaggi e, nella perfetta rispondenza tra la musica e lo sviluppasi del racconto, resta memorabile la brusca interruzione del tema dedicato a Cheyenne nel momento che ne segna l’uscita di scena.
Quando nel giugno del ’68 arrivò sul set la notizia dell’assassinio di Robert Kennedy, Jason Robards non riesci a trattenersi dal pianto e Leone fermò la lavorazione per un giorno.
C’era una volta il West è il penultimo western di Sergio Leone, gli farà seguito infatti Giù la testa che con C’era una volta in America costituisce quella che è conosciuta come la trilogia del tempo.

FRASI:
Armonica: “E Frank?” – pistolero: “Frank non è venuto.” – Armonica: “C’è un cavallo per me?” – pistolero: “Ehi ragazzi è vero. Ci siamo proprio dimenticati un cavallo.” – Armonica: “Ce ne sono due di troppo.”
Un pistolero a Frank, di fronte al piccolo McBain: “E di questo che ne facciamo, Frank?” – Frank: “Ora che hai fatto il mio nome…” E lo uccide.
Jill a Cheyenne: “Se ti gira puoi sbattermi sul tavolo e divertirti come vuoi, e poi chiamare anche i tuoi uomini. Beh, nessuna donna è mai morta per questo. Quando avrete finito mi basterà una tinozza d’acqua bollente e sarò esattamente quella di prima, solo con un piccolo schifoso ricordo in più”
Frank: “Forse le mie armi vi sembrano semplici, signor Morton, ma fanno ancora buchi abbastanza grossi per i piccoli problemi.”
Cheyenne: “Meriteresti di più…” – Jill: “L’ultimo che me l’ha detto è sepolto là fuori…” – Cheyenne: “Lo sai, Jill, mi ricordi mia madre: era la più grande puttana di Alameida e la donna più in gamba che sia mai esistita. Chiunque sia stato mio padre, per un’ora o per un mese è stato un uomo molto felice!”
Frank a Wobbles: “Come si fa fidarsi di uno che porta insieme cinta e bretelle, di uno che non si fida nemmeno dei suoi pantaloni?”
Cheyenne: “Senti un po’, ehi, Armonica. Una città se la fai vicino a una stazione è una fabbrica di soldi, eh… Centinaia di migliaia di dollari. Eh, anche di più. Migliaia di migliaia.” – Armonica: “Li chiamano milioni.”
Armonica: “La taglia su Cheyenne è 5000 dollari, giusto?” – Cheyenne: “Giuda s’è accontentato di 4970 dollari in meno” – Armonica: “Non c’erano i dollari, allora” – Cheyenne: “Già, ma i figli di puttana sì.”
Jill: “E voi, voi gli avete salvato la vita” – Armonica: “Non l’ho lasciato uccidere; non è la stessa cosa!”
Armonica: “Così hai scoperto che dopo tutto non sei un uomo d’affari” – Frank: “Solo un uomo” – Armonica: “Una razza vecchia. Verranno altri Morton e la faranno sparire. Il futuro non riguarda più noi due” – Frank: “Io non sono qui né per la terra, né per il denaro, né per la donna. Sono qui solamente per te. Perché so che ora tu mi dirai che cosa cerchi da me” – Armonica: “Rischi di non saperlo mai” – Frank: “Lo so”.
Cheyenne a Jill: “Sai, Jill? Se fossi in te gli porterei da bere, a quei ragazzi. Tu non immagini quanta gioia mette in corpo a un uomo una donna come te. Anche solo vederla. E se qualcuno di loro ti tocca il sedere… tu fai finta di niente. Lasciali fare.”
Armonica: “Diventerà una bella città, Sweetwater” – Jill: “Ci passerete un giorno o l’altro?” – Armonica: “Un giorno o l’altro”.
Cheyenne ad Armonica: “Quando toccherà a te, prega che sia uno che sa dove sparare.”“Vattene. Vattene! Non mi va che mi guardi mentre muoio”

SEQUENZE:
la sparatoria che chiude la sequenza d’apertura (1.55)
la strage della famiglia McBain (3.54)
la gru cha accompagna l’ingresso di Jill a Flagstone (0.27)
in calesse verso Sweetwater (0.18)
Armonica e Jill al pozzo (0.30)
Cheyenne arriva sul treno a liberare Armonica (3.12)
la carrellata che accompagna Frank sul treno dopo il passaggio di Cheyenne (0.39)
il duello, con il flashback (8.53)
la morte di Cheyenne (1.07)
Jill tra la folla di Sweeetwater – titolo di coda (0.53)

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