Calle Malaga

Maryam Touzani

La settantanovenne spagnola María Ángeles vive da sola a Tangeri, in Marocco, e si gode la sua routine quotidiana. Ma la sua vita viene sconvolta quando sua figlia arriva da Madrid per vendere l’appartamento in cui ha sempre vissuto. Determinata a rimanere, fa tutto il possibile per riavere la sua casa e i suoi beni e, inaspettatamente, riscopre l’amore e la sensualità.


Spagna 2025 (116′)
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VENEZIA – Un’anziana signora viene forzata a mettere in vendita la sua casa a Tangeri dalla figlia che necessita di denaro. Ma invece di restare in silenzio in una asettica casa di riposo, Maria Angeles decide di tornare a casa sua, ricomprare pezzo per pezzo la sua mobilia e godere il più a lungo possibile del suo mondo fatto di ricordi e di amicizie nel quartiere, ma anche aprirsi al nuovo nell’ampliare la sua rete di sostegno. Con la sua verve Maria Angeles riesce a mettere in piedi un piccolo bar clandestino, tenere sotto scacco l’agente immobiliare incaricato della vendita della casa e far innamorare l’antiquario che, da incaricato alla rivendita dei suoi preziosi oggetti, diventa il suo aiutante per rintracciarli e riportarli a casa. Tra i due sboccia un amore spontaneo e tenero, che non appare affatto ridicolo od opportunista e ci viene espresso in termini romantici e sensuali allo stesso tempo..

    Nel personaggio di Maria Angeles riescono quindi a convivere un nostalgico tentativo di mantenere le cose come sono, comprensibilmente per una donna quasi giunta agli ottant’anni, con uno spirito di improvvisazione e caparbietà che denota una forte autostima che le permette di muoversi con sicurezza. L’unica situazione che sembra metterla in crisi è proprio il confronto con la figlia, che appare così fredda e distaccata rispetto alla loro storia familiare incarnata in quella abitazione di cui non ci si riesce a liberare. Come nei suoi film precedenti, la regista tunisina Maryam Touzani si ispira a vicende con cui è entrata in contatto per distillare una drammatizzazione di eventi o tensioni reali, guadagnandone soprattutto nella scrittura delle singole scene, che risultano così spontanee, veritiere e in cui è molto facile sentirsi coinvolti.

Calle Malaga tocca molti temi, l’anzianità, la sessualità, l’espressione del sé, l’espatrio (poiché Maria Angeles è una delle tantissime persone di origine spagnola che hanno vissuto tutta la loro vita a Tangeri), ma anche l’importanza delle comunità in un mondo che invece sembra tendere sempre più a un triste individualismo, in cui appunto si può buttare fuori di casa un genitore per acquisire i soldi che permettano il mantenimento di una vita isolata, senza supporti, senza famiglia.

Touzani sa mantenere un registro leggero e divertente, pur parlando in maniera delicata di temi profondi; ci affezioniamo ai personaggi e ci facciamo trasportare nei tanti piccoli episodi di condivisione, momenti buffi intervallati da picchi di tensione, quando ci sembra che Maria Angeles sia sul punto di essere scoperta nel suo irrazionale piano, e momenti dolce amari, dove la delusione, il lutto, la separazione entrano nel quadro. Un ritmo quindi composito e avvincente, sostenuto dalla ottima sceneggiatura e da una geografia dei personaggi ben costruita, che rende Calle Malaga un film di grande intrattenimento capace di far scaturire riflessioni dalle risate.

Arianna Vietina – MCmagazine 105

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