Gli spietati

Clint Eastwood

Big Whiskey – Wyoming, 1880. Le prostitute del saloon offrono una ricompensa per chi ucciderà Quick Mike e Davey Bunting, due cowboy colpevoli di aver sfregiato Dalilah, una di loro, e sfuggiti alla punizione che avrebbero meritato poiché Little Bill Daggett, il cinico sceriffo locale, ha inflitto loro solo un’ammenda. La taglia fa gola a Schofield Kid, un giovane che si vanta di essere un killer esperto ma che, non sentendosi così sicuro di sé (si scoprirà che non ha mia ucciso nessuno e che riesce fatica a vederci oltre i 50 metri) pensa bene di proporre un’alleanza a William Munny, noto fuorilegge e assassino, anche se da tempo questi ha cambiato vita e messo su famiglia. Rimasto vedovo e con due figli piccoli, Will non riesce però a mandare avanti la fattoria e così, anche se si rende conto di non essere più l’uomo di un tempo (la sua mira lascia a desiderare e fatica montare a cavallo), decide di accettare e parte verso il Wyoming coinvolgendo nell’impresa un suo ex compagno di avventure, Ned Logan. La situazione a Big Whiskey non è però così semplice. Già si è presentato in città Bob “l’inglese”, un pistolero così famoso da avere al suo fianco Beauchamp, un giornalista che sta scrivendo le sue gesta; mal gliene incoglie perché Little Bill, che non vuole fastidi nella sua giurisdizione, lo massacra di botte costringendolo a lasciare la città. E lo stesso violento trattamento lo subisce Will che rischierebbe di morire se non fosse accudito da Dalilah e dalle sue amiche. Una volta riprese le forze, con Kid e Ned, riesce rintracciare i cowboy e a colpire a morte Davey (anche se la sua mira col fucile sembrava preludere a un fallimento). Accompagna poi Kid a stanare Quick Mike, che si è circondato da altri mandriani pronti a difenderlo, e il ragazzo trova l’occasione opportuna per affrontarlo e ucciderlo. Nel frattempo però Ned, che aveva deciso di tornare nel Kansas, è stato catturato e consegnato allo sceriffo che lo frusta a morte. Quando Will viene a saperlo la sua vendetta sarà inesorabile e, solo contro Little Bill e i suoi, compirà una spietata carneficina.

Unforgiven
USA 1992 (131′)
4 OSCAR: miglior film – miglior regista – miglior attore non protagonista – miglior montaggio

  Con Gli spietati Eastwood porta a compimento il processo di demistificazione del western. L’epica della frontiera e ormai lontana, ciò che resta è un coacervo di violenze, inflitte o subite: Quick Mike che sfregia per ripicca la prostituta Dalilah – lo sceriffo Daggett che che quasi avvalla tale brutalità e poi con sadismo frusta a morte Ned – l’esecuzione impietosa dei due cowboy – il “curriculum” di Munny (alcolizzato, assassino di donne e bambini)… Crimini efferati i suoi che non appartengono alla narrazione del presente e che non appaiono sullo schermo, ma che si insinuano nel racconto come citazioni del suo passato, ora ricordati da chi lo incontra, ora rievocati quali sussulti amari della sua coscienza. Il peso delle responsabilità e quello della vecchiaia sono temi dominanti de Gli spietati e diventano un filtro attraverso cui osservare le vicende umane dei protagonisti e, più in generale, la storia del West. William Munny incarna un antieroe che ha segnato, in negativo, la crescita del paese, ma che diventa ora una risorsa, a fronte di una legalità che ancora lascia spazio alla prevaricazione e alla violenza (“marchi di fabbrica” della civilizzazione americana). C’è ironia quando Munny, non riuscendo a centrare un barattolo a colpi di pistola, imbraccia il fucile e risolve così i suoi problemi di mira; c’è pietà nel vederlo prima quasi morente minato dalla febbre, poi capace di riaprire lo sguardo alla vita contemplando le montagne coperte di neve. Ancora incerto come tiratore nel momento in cui deve giustiziare da lontano i due mandriani, allorché si decide a riprendere definitivamente il suo “ruolo” ha bisogno, come ai tempi andati, dell’alcool; solo così ritrova la forza e la risolutezza per affrontare quel memorabile duello. La regia di Eastwood, dopo le sbavature e le ridondanze dei tre western precedenti, è qui precisa e “implacabile”: nell’avvincente fluire de Gli spietati sono il vigore espressivo dei primi piani e la morbida classicità dei paesaggi in campo lungo a tenere banco, fino a lasciare posto, mentre imperversa una pioggia dal sapore biblico, allo scontro finale nel saloon, con il gioco di inquadrature che si rimpallano tra gli sguardi di Will e Little Bill e la bocca della canna del fucile; per sfociare infine nella furibonda sparatoria. E poi quel discorso minaccioso mentre sullo sfondo si intravede la bandiera a stelle e strisce e, ancora, quel percorso ciclico che si apre e si chiude sui due tramonti rosso fuoco… L’epopea del western è forse svanita per sempre, ma il suo fascino rimane.

Ezio Leoni

 

 

 

 

 

interpreti: Robert Clint Eastwood (William “Will” Munny), Jaimz Woolvett (Schofield Kid), Morgan Freeman (Ned Logan), Gene Hackman (Little Bill Daggett), Richard Harris (Bob “l’inglese”), Saul Rubinek (Beauchamp), Anthony James (Skinny Dubois), Frances Fisher (Strawberry Alice), Anna Thomson (Dalilah Fitzgerald), Tara Dawn Frederick (Little Sue), David Mucci (Quick Mike), Rob Campbell (Davey)

  

NOTE:
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni ’70 di David Webb Peoples, divenuto poi famoso come autore della sceneggiatura, insieme a Hampton Fancher, di Blade Runner. Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola, Clint Eastwood acquisisce i diritti dello script titolato prima The Cut Whore Killings, poi The William Munny Killings. In originale Gli spietati è Unforgiven (senza articolo, a differenza del film del 1960 di John Huston The Unforgiven/Gli inesorabili) il cui significato sarebbe imperdonabile, con chiaro riferimento alla singola, tormentata figura di William Munny.
Gli spietati si apre e si chiude, specularmente, sul rosso di due tramonti. Nel primo si intravede Munny che scava la tomba della moglie, il secondo lo mostra quando torna per dare a lei e alla sua casa l’estremo saluto. La storia di Will infatti non si esaurisce nel racconto per immagini. Con quelle due inquadrature che incorniciano il film Eastwood completa la narrazione della vita del suo personaggio con un testo che scorre sullo schermo. All’inizio veniamo così a sapere dei trascorsi di Will e della sua svolta familiare, alla fine siamo partecipi di come si sia conclusa la sua avventura di uomo e padre.
inizio: Era una giovane donna avvenente, dal promettente futuro. Per questo a sua madre si spezzò il cuore quando decise di sposarsi con William Munny un famoso ladro ed assassino, un uomo dal temperamento notoriamente violento e sconsiderato. Quando morì, non fu per mano del marito come temeva la madre, ma di varicella. Era il 1878.
fine: Qualche anno dopo, la signora Ansonia Feathers intraprese il difficile viaggio fino a Hodgeman County per visitare il luogo di sepoltura della sua unica figlia. William Munny era sparito da un bel pezzo con i bambini… alcuni dicevano a San Francisco dove si vociferava avesse fatto fortuna con il commercio. E non c’era niente sulla tomba che spiegasse alla signora Feathers perché la sua unica figlia avesse sposato un famoso ladro ed assassino, un uomo dal temperamento notoriamente violento e sconsiderato.
Alice e le altre prostitute mettono la taglia per far uccidere entrambi i cowboy, Mike e Davey. Così quest’ultimo verrà ucciso anche se in realtà aveva cercato di fermare l’amico e provato a sdebitarsi con Delilah portandole in dono la miglior giumenta del branco.
Delilah viene sfregiata al volto, ma la notizia si gonfia nel racconto che arriva a Munny da Kid, facendolo indignare: “”Hanno massacrato una donna. Le hanno sfregiato la faccia. Le hanno cavato gli occhi, staccato le orecchie. Le hanno tagliato via anche le tette.
La colonna sonora è attribuita a Lennie Niehaus, ma il tema principale (Claudia’s Theme), lineare e toccante, è firmato dallo stesso Eastwood.

La figura del giornalista, Beauchamp, affamato di eroismi tanto da ergersi prima a biografo di Bob “l’inglese”, poi di Little Bill (e probabilmente infine di Will Munny), richiama quella del cronista Moultrie in Furia selvaggia – Billy Kid (Arthur Penn, 1958).
Lo sguardo di Eastwood verso il suo protagonista è davvero impietoso: Will scivola nel fango nel recinto dei maiali, non riesce a colpire un barattolo con nessuno dei sei colpi di pistola, fatica a montare a cavallo e cade ripetutamente…
Nell’ultimo di dialogo tra Kid e Will c’è tutta l’amarezza del rendersi conto di come spezzare una vita non sia un glorioso atto di eroismo, ma solo un crudele gioco perverso. Una riflessione etica che il western poche volte ha messo sullo schermo.
Un tocco di umanesimo fordiano possiamo rintracciarlo nel momento in cui Ned e Will partono insieme. La macchina da presa indugia ancora una volta sul volto triste e preoccupato di Sally, la compagna di Ned. L’inquadratura si fa avvolgente su di lei mentre li vede allontanarsi. Quasi una citazione degli sguardi delle donne de Il massacro di Fort Apache mentre osservano gli uomini della guarnigione, guidata dl colonnello Thursday, uscire dal Forte.
Ii titoli di coda si chiudono con la scritta Dedicato a Sergio e Don (Sergio Leone e Don Siegel).

FRASI:
Schofield Kid: “Non hai la faccia di un figlio di puttana che sta scappando per il mondo con la fama dell’assassino” – Munny: “Come hai detto? – Kid: “Secondo me tu sei uno che si chiama William Munny” – Munny: “Mi devi stare confondendo con qualcun altro giovanotto” – Kid: Non sei quello che sparò a Charlie Pepper su in Lake County? Tu hai sparato a Charlie Pepper sì o no? E sei quello che ammazzò William Harvey e rapinò quel treno in Missouri? Non hai per niente la faccia dello spietato ammazza cristiani – Munny: “Forse non lo sono” – Kid: “Sì ma lo zio Pete diceva che eri il peggior figlio di puttana che si sia mai visto sulla terra e che se cercavo un socio per ammazzare qualcuno tu eri il peggio. Cioè il migliore. Per via del fatto che sei freddo come la neve e che non sai cosa sono i nervi e la paura.”
Will, nel delirio: “Claudia” – Ned: “Will, Claudia non è qui” – Will: “Sei tu, Ned? io l’ho visto, Ned. Ho visto l’Angelo della morte. Ho visto il fiume, Ned. Ha occhi da serpente.” – Ned: “Chi Will, chi ha occhi da serpente?” Will: “L’Angelo della morte. Oh Ned, Ned ho paura di morire.” – Ned: “Calma amico, stai calmo.” – Will: “Ho visto anche Claudia.” – Ned: “È un bene, Will, è un bene che tu l’abbia vista” – Will: “Aveva la faccia ricoperta di vermi. Ned ho tanta paura, sto per morire. Tu non dirlo a nessuno. Non dire ai miei figli nessuna delle cose che ho fatto io. Capito?” – Ned: “D’accordo, Will.”
Kid: “È così che andava ai vecchi tempi Wlll? Tutti a cavallo, fuoco a volontà. Fumo dappertutto, gente che strilla, pallottole che fischiano.” – Will: “Direi di si” … Kid: “Tu hai mai avuto paura?” – Will: “Non me lo ricordo. Ero sbronzo dalla mattina alla sera.”
Kid: “Al primo colpo l’ho beccato in pieno petto. Will” – Will: “Sì?” – Kid: “Quello è stato il primo.” – Will: “Il primo di che?” – Kid: “II primo uomo che ho ammazzato.” – Will: “Ah sì?” – Kid: “Avevo detto di averne uccisi 5, ma non era vero.” … Will: “Bevi Kid” – Kid: “Che ho fatto. Non mi pare vero. Che quello non respira più su questa terra. Che è morto. E anche quell’altro. Tutto perché ho tirato un grilletto.” – Will: “E una cosa grossa uccidere un uomo. Gli levI tutto quello che ha. E tutto quello che sperava di avere.”
Little Sue: Ned ha detto che eri davvero William Munny, del Missouri e Little Bill ha detto «Quello che fece saltare il treno della Rock Island Pacific nel ’69, ammazzando donne, vecchi e e bambini?». E Ned ha detto che tu avevi fatto cose peggiori. Ha detto che tu eri più spietato di Billy Kid”
Little Bill: “Hai sparato a un uomo disarmato!” – Will: “Avrebbe dovuto armarsi, se voleva decorare il suo saloon con il sangue del mio amico.”
Little Bill: “Non me lo merito di morire in questo modo. Mi stavo costruendo una casa” – Will: “I meriti non c’entrano in questa storia” – Little Bill: “Ci vediamo all’inferno William Munny”. Poi Will gli spara.
Will: “Allora, sto uscendo. Se vedo qualcuno là fuori lo ammazzo. Se qualche figlio di puttana mi spara addosso non ammazzo soltanto lui, gli ammazzo anche la moglie e tutti suoi amici. E poi gli brucio anche la casa. Meglio che nessuno spari”“Voglio che facciate per Ned un bel funerale e non azzardatevi più a sfregiare prostitute. Altrimenti torno e vi ammazzo tutti, figli di puttana.”

SEQUENZE:
Kid uccide Quick Mike (1.13)
il rimpianto di Kid (0.56)
l’arrivo di Will sotto la pioggia (0.47)
il duello finale nel saloon (3.03)
le minacce di Will = FINALE (1.11)

 

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