Michèle è una donna decisa e rigorosa, nella propria attività professionale – è a capo di una grande azienda di videogiochi – così come nella vita privata e sentimentale. Tutto cambia dopo l’aggressione subita in casa sua da parte di uno sconosciuto misterioso. Imperterrita, Michèle si sulle tracce dell’aggressore, dando vita a un gioco che può diventare molto pericoloso… La violenza latente è temperata da un umorismo nero qua e là folgorante: Verhoeven sa costruire un raffinato noir alla Chabrol (innervato di morbosità e pieno di ironia) facendo emergere, al centro di una cornice alto-borghese disegnata con tagliente divertimento, un complesso personaggio femminile a cui solo una straordinaria Isabelle Huppert poteva dare volto, anima e corpo.