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settembre
2007

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 20
Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 10




                                                                                                              









                
 

>>...toccata e fuga in At minore


   In due giorni il rapporto turistico con la città è quasi esaurito, a patto di aver speso le serate in qualche ristorante tipico (o nei classici Winnerval) e di aver fatto visita all’Hofburg (il palazzo imperiale – XIV secolo), alla rinascimentale Hofkirche (la basilica di corte) e al Dom St Jakob, chiesa madre dei cattolici tirolesi, che riserva all’interno la sorpresa di un folgorante insieme barocco.

Il viaggio verso Salzburg obbliga ad una sosta nell’incantevole Hall in Tirol (imponente la sala consigliare del Rathaus, rivestita in legno, e originalissima la chiesa parrocchiale – Pfarrkirche – con il coro non allineato con l'asse della navata) e ad una minima deviazione per fotografare, sulla strada, la Karlskirche.

 

Poi, si può correre veloci (meglio l’autostrada anche se a discapito dei verdi paesaggi del Kitzbüheler Alpen prima, del Berchtegrden Park poi) alla volta del Salkammergut (uscita Thalgau). Superato di slancio un primo piccolo lago e le altre località dello Wolfgangsee (St. Gilgen, Srobl) si arriva infine a St Wolfgang. Per rilassarsi sulle sue sponde alberghi e pensioni (anche economiche) non mancano, basta trovare quello giusto, con vista splendida (ad esempio l’Hotel Dr. Leifer).


Avendo la forza di interrompere il relax si deve visitare la mastodontica Wallfahrtskirche, fare tappa al mitico Inm Weissen Rössl (Benatzky vi ambientò la sua operetta Al cavallino bianco) e ci si può inerpicare (a piedi o, meglio, salendo col pittoresco trenino a cremagliera) fino alla vetta del retrostante Shalfberg: altro panorama stupendo!

Tre notti d’obbligo per una pausa rasserenante, poi si può rientrare in Italia (circa 500 km via Tarvisio)…

e.l.