giugno 2011

quadimestrale di cinema, cultura e altro... ©

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Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 7

 

The Miracle Seller è un film che si basa, pur partendo da un escamotage narrativo quasi fastidioso, all’inizio, su di una serie di principi e sentimenti che mai dovrebbero prescindere dall’animo umano se – come diceva P. Terenzio Afro: Homo sum, nihil umani mihi alienum puto – perché ciò che accade a 10.000 km di distanza lontano da me "mi tocca", "deve toccarmi" in ogni modo. E nella storia che si dipana, man mano, le grandezze e le meschinità umane si alternano in un plot che vede coinvolte, principalmente, tre vite: quella di un adulto alcolizzato e di due ragazzini ceceni in fuga verso la libertà, verso una famiglia di origine che, a sua volta, potrebbe soffocarli ancor più quanto, al contrario, più autentico e libero possa divenire un legame nato on the road, cresciuto, a poco a poco, nella sofferenza e nella disperazione. Stupende le interpretazioni dei tre e più che mai rilevante quella della ragazzina in grado di recitare e proporre stati d’animo grazie ad un viso ed a due occhi che ‘parlano da soli’ e, molto probabilmente, ad una disciplina che solo l’esercizio della danza classica impone e può dare.
Lavoro duro, quello dei primi 29 anni del
BFM, si diceva più sopra, che ha assorbito la forza, la passione, le potenzialità delle persone che l’hanno creato e portato avanti nel tempo e che pare non aver ottenuto le soddisfazioni che avrebbe meritato. Questo traspare da quanto affermato in serata di premiazione (e in presentazione al catalogo) da Angelo Signorelli tra i primi ed i fondatori del BFM – ma per la storia si rimanda agli archivi di LAB 80 – quest’anno splendido cinquantenne, di Cineforum, a tutt’oggi tra i migliori periodici specializzati di cinema, giunto al 500esimo numero. Dalle appassionate parole di Signorelli, portavoce corale di molti altri, sono emerse la fatica, la sofferenza, certo, ma anche il coraggio ancora indòmito di andare avanti, ‘nonostante’: certo motivi finanziari, contingenti ad una situazione nazionale e non solo in cui la Cultura è l’eterna Cenerentola od ancor meno, come è noto, rendono sempre più questo nostro un paese per vecchi. Ma non è "giusto", non è "dato", invecchiare serenamente: la passione – vedi la recente splendida pellicola di Campanella Il segreto dei suoi occhi, non decade mai, non si perde mai d’animo e va "giustamente" tramandata – come, 'ab ovoì, è stato sempre fatto dai 'vecchi fondatori' del BFM. Non a caso sempre tanti giovani – alcuni di loro, peraltro, già…maturi – si son susseguiti e si susseguono, a perpetuare la forma e la sostanza di quello che rimane sempre uno dei migliori piccoli-grandi cinefestival del suo genere. Per questo, ellitticamente, si opta che quell’assunto iniziale di The Miracle Seller, sia e rimanga principio fondante del XXX, XXXI, etc. BERGAMO FILM MEETING: più che un augurio, una certezza.

Maria Cristina Nascosi Sandri