Tre cuori (3 Coeurs)
Benoit Jacquot - Francia/Belgio/Germania 2014 - 1h 40'

concorso - VENEZIA 71



    3 Coeurs inizia come Un amore splendido di Leo Mc Carey , grande regista californiano, tra i migliori degli anni Trenta, ottimo talent scout (Stanlio e Ollio) girato in doppia versione, nel 1939, poi nel 1957. Un incontro d’amore meraviglioso, unico e l’immediata perdita. Poi la vita continua e, alla francese, caso e coincidenze, si moltiplicano, fino all’intersecarsi le vite degli uni con quelle degli altri. E il caso/destino fa re-incontrare 2 anime che si erano ‘riconosciute’ alla prima occhiata, ma una terza, ugualmente viva, umana, amorosa, affine e legata alle altre 2 renderà il tutto una stagione all'inferno, nell'impossibilità di vivere serenamente quello che sarebbe stato 'solo' un 'amore splendido'.
Le due anime 'originarie' si rivedono e si 'risentono' – come avrebbe dovuto essere, da 'copione di vita' – e se ne vanno insieme, finalmente, verso il loro (NON) FUTURO, au ralenti, lungo il viale all’infinito delle Tuileries, a Parigi, in un finale onirico, falsamente lieto.
"Odio i finali tristi" ha ammesso Jacquot, collaboratore di Marguerite Duras ad inizi carriera. La fine è alla Wuthering Heights , l'unico, sublime visionario romanzo fuori dal tempo e da ogni schema di Emily Brönte: esempio di amour fou alla francese, in grande stile,
3 coeurs è un mélo, mélo, mélo, molto ben interpretato, certo, inutile dirlo: il belga Benoit Poelvoorde, apprezzato a Venezia anche in La rançon de la gloire di Xavier Beauvois, è semplicemente ed umanamente superlativo, mentre sempre più intensa è Charlotte Gainsbourg – figlia d’arte come Chiara Mastroianni, nel film con la madre, Catherine Deneuve – che ti offre tutta se stessa solo guardando(ti), bucando lo schermo, e l’interlocutore, con occhi di daino.
Ma il regista Jacquot è davvero autenticamente uomo da mélo, coup de foudre, romantico regista delle donne – come l'han definito – ed in conferenza stampa, a Venezia 71, ha difeso questa capacità di amare tutta e seulemént francese insieme con un'agguerrita Deneuve: forse, la frequentazione del mostro sacro e sopra le righe Duras ha influito su di lui e…buon sangue non mente, mai.

Maria Cristina Nascosi Sandri- ottobre 2014 - pubblicato su MCmagazine 36