8 donne e un mistero (8 femmes)
François Ozon - Francia 2002 - 1h 43'


www.bimfilm.com/8donne

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

   All'apparenza 8 donne e un mistero pare un giallo: otto signore di carattere, tre generazioni di alta società francese 1950, si ritrovano truccatissime ed eleganti in villa, a Natale, con la neve e un morto di sesso maschile (l'unico), i n camera. Chi è stata? La madre, la moglie, l'amante, la sorella, la figlia? Parte il puzzle alla Agatha Christie che riserva una doppia sorpresa; ma intorno al giallo, creato per il teatro da Robert Thomas e allestito in Italia negli anni ' 60, il regista François Ozon film successivo in archivio, prendendosi una vacanza dopo Sotto la sabbia, prepara un colorato, ritmatissimo impianto di riferimenti glamour, da Cukor a Minnelli. Mescola così i generi, penetrando il thriller con adorabili «a parte» da musical cantati e ballati, per le fantastiche protagoniste, comandate dalla super nonna Danielle Darrieux (si va, per la cronaca, dai 18 agli 85 anni). Il film, stilizzato e claustrofobico, diventa una gaia stravaganza, un divertimento assoluto, un modello esclusivo da grande stilista disegnato sulla personalità di otto attrici tra le migliori in circolazione (che Béart, che Huppert!) riservando alle sensuali Fanny Ardant e Catherine Deneuve, entrambe e non a caso predilette da Truffaut, un bacio appassionato, non volgare. Una storia che si beve d'un fiato, con una rete di indizi classica, uno Chanel cinematografico non indenne da una catena di ripicche, rancori, invidie, rimorsi di famiglia shakerati in un dialogo cinico e frizzante, che offre una scena madre e uno spicchio di amoralità alle 8 presunte colpevoli. Grazie a Ozon che le ha sopportate.


da Il Giorno (Silvio Danese)

   Gruppo di famiglia (femminile) in un interno, con cameriera, governante e delitto. Repéchage di classe e ironia della commedia hollywoodiana classica (Cukor, per primo), marcato dal gusto per il Technicolor del musical anni '50 e per la parodia sobria, è un adattamento della commedia omonima di Robert Thomas, acquistata da Hitchcock per una versione filmica, mai girata. E' un fortunato mix di ingredienti nello stile omogeneo, brillante e metacinematografico, di un cineasta che ama le donne come Truffaut e i generi come un giovane cinefilo: la villetta isolata in stile Agatha Christie, l'anziana capofamiglia suonata, le figlie ambigue, le nipoti, la nuora e la servitù, tutti sospettati dell'omicidio dietro la porta chiusa, le tre, quattro esplosioni musicali e danzanti dei personaggi, e quegli abiti dipinti sui caratteri. Il cast è l'oro del film, perchè Deneuve e Huppert, Béart e Ardant, e tutte le altre, disegnano una geometria del meccanismo scenico che ricorda Feydeau e lo reinventa, permettendo di superare anche i momenti di prevedibile gioco delle parti.

LUX - ottobre 2002

TORRESINO - dicembre 2002