Amici, complici, amanti (Torch Song Trilogy)
Paul Bogart - USA 1988 - 1h 57'

da La Stampa (Lietta Tornabuoni)

      Storie d’amore e di dolore, conflitto con la madre d’uno showman travestito newyorkese, in una commedia amaro-spiritosa antiquata e molto sentimentale, derivata da un premiato testo teatrale a suo tempo scritto e recitato dal protagonista Harvey Fierstein, ancora divisa in tre atti. Manate sul sedere a parte, il film non osa presentare rapporti carnali omosessuali (come hanno invece fatto registi europei quali Pedro Almodovar e Paul Vecchiali), ma ha il coraggio delle parole (“Questa è la mia vita, lo capisci, mamma? Questo sono io, e voglio rispetto”). La vicenda è collocata negli anni pre-Aids 1971-1980, ma è dedicata a “tutta la gente impegnata nella lotta contro l’Aids”. Nel prologo, naturalmente, la madre Anne Bancroft scopre il suo bambino nell’atto di truccarsi e vestirsi da donna. Si comincia con le contraddizioni dell’innamorarsi d’un bisessuale bellissimo (Brian Kerwin); si procede con un vero durevole grande amore per Matthew Broderick, spezzato da teppisti che massacrano a morte l’amato, e con il desiderio di paternità appagato adottando un quindicenne omosessuale; si finisce con la ricomposizione del conflitto con la madre. Serve altro?
Sono divertenti alcune battute di Fierstein (“Per quanto ci provi, non riesco a camminare senza tacchi”), certi gesti: risulta che il mignolo, l’indice e il pollice della mano destra protesi nel segno delle corna significhino "amo", e quando il protagonista si trova a parlare con tonto incomprensivo gli bussa con le nocche sulla fronte: “Eilà, c’è nessuno in casa?”

l'altra faccia del cinema

promo

Dieci anni della vita di un omosessuale ebreo di Brooklyn. Come travestito, diventa una stella dello spettacolo off Broadway. Ma la sua vita non è facile anche nella permissiva New York. Il protagonista deve vedersela con la famiglia (che non ha mai accettato del tutto la sua diversità), con i suoi amanti (un professore bisessuale e un modello pubblicitario); infine con il "figlio", un ragazzo difficile che è riuscito ad adottare. Tra la cruda esperienza di Terence Davies Trilogy e il solare road-movie di Transamerica, un classico "invisibile" dell'altro cinema.

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO aprile-giugno 2006