Cosmonauta
Susanna Nicchiarelli –  Italia 2009 - 1h 25'

Venezia 66° - Controcampo italiano

Luciana ha 15 anni ed è comunista da quando era bambina. E' stato suo fratello maggiore Arturo, fissato con l'Unione Sovietica e la conquista dello spazio, a trasmetterle la passione per la politica. Ed è nella sezione locale della FIGC che Luciana fa tutte le esperienze fondamentali nella vita. Tuttavia lei è troppo impulsiva e spregiudicata, anche per i suoi compagni di partito e si troverà a scontrarsi con il sessismo e i pregiudizi degli altri. Suo fratello Arturo, un tempo sempre presente, non le potrà essere accanto, ma Luciana troverà lo stesso la forza dentro di sé - e nell'ammirazione per la prima donna cosmonauta, Valentina Tereshkova - per andare avanti...

  Non è la preistoria, ma la fine degli '50 e gli inizi dei '60. La cagnetta Laika è appena stata sparata nello spazio dai sovietici e Luciana è una bimba di nove anni che scappa dalla cerimonia della comunione perché, come urla lei, "è una comunista". Poi la piccola crescerà e si accorgerà, a sue spese, che non è proprio tutto rose e fiori. Una favola delicata ed ironica, per raccontare, con un tocco di originalità, un'epoca finita e dimenticata. Il tutto condito con le sonorità delle cover delle canzoni anni Sessanta curate da Max Casacci dei Subsonica. Estroso il corto animato che introduce il film.

Luciana Vecchioli - L'Altro

  Nel vintage comunista che si è respirato alla 66° Mostra del cinema di Venezia stava a pennello anche l'esordio di Susanna Nicchiarelli, educazione sentimental-politica in sezione (del Pci), ragazzini impacciati e mai alla moda, brevi scosse di follia e disagio, niente di che far male, ma neppure un rimpianto. Dopo la nostalgia riformista di Giuseppe Tornatore e l'ironia sulla sinistra fallimentare by Citto Maselli, qui è l'icona delta vecchia Urss a farla da padrone, con l'eroina dei lavoratori, la cagnetta Laika, mito dei due fratelli Arturo e Luciana. Lui goffo ed epilettico, lei tonda e malpettinata, ma ben determinata a non fare la prima comunione perché «sono comunista».
Siamo alla soglia della conquista dello spazio, quando il dominio Urss appare incontrastato e al quartiere Trullo di Roma la propaganda si fa con l'altopartante e il pupazzo della cagnetta sul tettuccio. Poi il padre muore e il mondo cambia intorno a Luciana, che detesta il nuovo marito della madre, benestante e fascista (un bravissimo Sergio Rubini). Non le resta che la Fgci, ma il pianeta rosso è in ribasso, il '68 preme e Yuri Gagarin era solo un'illusione, sulla Luna arriveranno per primi gli americani. Buffo, colorato, assai furbo, con la protagonista Miriana Raschillà ben calata nella femminilità inconsapevole dell'epoca. Si esce contenti, senza neppure un graffio.

Piera Detassis - Panorama

  Esordio di una 34enne con humour fanciullesco e dottorato in filosofia alla Normale di Pisa, applaudito con calore anche dalla severa sala stampa, Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli è il primo caso della Mostra. Rinforzato da un corto a passo uno (figurine di plastilina tipo Wallace & Gromit) che è una pura delizia [...] il film sorprende per lo humour, la libertà di tono, la leggerezza perfino eccessiva con cui fa del PCI epico anni 50-60 la tela di fondo per l'educazione sentimentale di una piccola ribelle del Trullo. Nella prima scena la vediamo togliersi l'abito della comunione e scappare dalla chiesa (la madre, Claudia Pandolfi: "Perché mi fai questo? - Perché sono comunista!"). Poi Luciana cresce, sempre venerando la memoria del babbo militante, la mamma si risposa con un uomo di destra (Sergio Rubini), il fratello "ciccione" e fanatico di Gagarin si scopre epilettico, i compagni della sezione le rubano le idee ma a pomiciare portano borghesucce più sveglie. Il tutto sorretto da immagini di repertorio della dimenticata epopea spaziale sovietica che si fa metafora di purezza e illusioni giovanili. Anche se fra cover di canzoni d'epoca firmate Subsonica e assalti alla sede dei "traditori" del Psi per sfogare privati rancori, la Nicchiarelli qua e là bamboleggia un po' troppo per dare vera profondità alla sua Luciana (l'intonatissima Miriana Raschillà) e ai suoi problemi di 'reputazione', che invece personali non erano affatto.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

film del week-end precedente

LUX - settembre 2009

film successivo presente sul sito