La donna di Gilles (La femme de Gilles)
Frédéric Fonteyne - Francia/Belgio 2004 - 1h 48'


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da La Repubblica (Roberto Nepoti)

     Il romanzo di Madeleine Bourdouxhe, da cui il film deriva, è una variazione sul tema più banale del mondo: il tradimento coniugale. Anni 30. Moglie di Gilles, operaio agli altiforni, Elisa partorisce piccoli, si occupa della casa e aspetta al focolare il ritorno del marito, di cui è innamoratissima. Finché, un giorno, la donna ha il presentimento che tra Gilles e Victorine, la sua ingenua sorellina, stia accadendo qualcosa. Per banale che possa essere una storia, la qualità del film che la racconta dipende dal modo in cui lo si fa. Già autore dell'interessante e rarefatto Una relazione privata, Frédéric Fontaynefilm successivo in archivio lo fa bene. Rispetto all'altro film, l'approccio è assai più naturalistico. Anche i sentimenti sono più aspri, più violenti e melodrammatici: il tradimento diventa l'epicentro di una riflessione sul sacrificio d'amore, l'abnegazione, la lacerazione interiore della moglie incinta, che favorisce la relazione del marito pur di non perderlo per sempre. Elisa percorre le stazioni di una via crucis profana, dove il soggetto di triangolo amoroso si sublima nei grandi temi della colpa e del perdono. Così, La donna di Gilles subisce una metamorfosi: dal naturalismo al conflitto tra carne (la sensualità, il piacere, la gelosia) e anima (il sacrificio, il senso del dovere). Impeccabile Emmanuelle Devos, tutta dolore rattenuto che traspare solo dallo sguardo.


LUX - aprile 2005
TORRESINO - giugno 2005