Audrey e Julie griffate Blake Edwards

  È indiscusso che la popolarità di Blake Edwards (1922-2010) è legata a filo doppio a Peter Sellers, al suo strampalato ispettore Clouseau (ben 6 le sue "puntate" della Pantera Rosa delle 8 dirette da Edwards dal 1963 al 1993!) ed all'altrettanto catastrofico protagonista di Hollywood Party. Ma Edwards ha attraversato tutto il cinema di genere cimentandosi con la tensione (Operazione terrore), con lo spionaggio romantico (Il seme del tamarindo), con il dramma sociofamilare (I giorni del vino e delle rose) e sono talmente tanti i titoli della sua filmografia (37) che il percorso critico fatica a ricomporre una linea autoriale coerente tra uno splastick come La grande corsa e l'amara tenerezza di Così è la vita. Ma ciò che non lascia dubbio nel mettere a fuoco la personalità registica di Blake Edwards è la sua straordinaria capacità di confezionare commedie brillanti con un'immediatezza di sentimenti e un'arguzia psicologica davvero impareggiabili. Su tutte Colazione da Tiffany (1961) e Victor Victoria (1982): l'eleganza maliziosa di Audrey Hepburn e il trasformismo dandy di Julie Andrews! (e.l.) 

Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
Blake Edward - USA 19611h 55’

  Paul (George Peppard) giovane scrittore newvorkese, e Holly (AUDREY HEPBURN), una ragazza texana dalla turbolenta vita mondana affascinata dai diamanti (che va a guardare la mattina nelle vetrine di Tiffany’s), s’innamorano. La loro relazione è travagliata, ma una serie di incidenti (tra cui la scomparsa del gatto di Holly!) li rimetteranno insieme. Pensata per Marilyn Monroe e la regia di John Frankenheimer, questa versione ammorbidita del romanzo omonimo di Truman Capote, abbandona con Edwards i temi della commedia sofisticata – così come erano stati pensati dallo sceneggiatore George Axelrod – per privilegiare le notazioni satiriche: party selvaggi, atteggiamenti alla moda e divertenti camei di attori familiari. Alla fine il sentimentalismo prende il sopravvento e, con le musiche di Henry Mancini (oscar per Moon River), « iscrive il film tra i cult-movie di sempre ».

 

Victor Victoria (Victor/Victoria)
Blake Edwards - USA 19822h 13’

  Parigi, 1934: Victoria Grant (JULIE ANDREWS), cantante di cabaret disoccupata, se e il consiglio dell’amico gay Toddy (Robert Preston) riesce ad avere successo spacciandosi per uomo. Un gangster americano (James Garner), ignaro del travestimento, si innamora di lei, e comincia a dubiredi se stesso e a essere malvisto nell’ambiente. Rifatacimento di Viktor und Victoria di Rheinhold Schünzel (1933). Gli spunti del travestimento e dell’equivoco sono vecchi come il mondo, ma Edwards (autore anche della sceneggiatura) li sa portare verso conseguenze inaspettate e sottilmente sarcastiche. Forse la migliore commedia musicale da lui girata, nella quale le gag e gli intermezzi slapstick si scindono senza scosse col racconto.   Henry Mancini e Leslie Bricuss si sono aggiudicati l’oscar per la colonna sonora.


le schede sono tratte da Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti

cinema invisibile TORRESINO febbraio-giugno 2011