Il cittadino illustre (El ciudadano ilustre)
Gastón Duprat, Mariano Cohnra - Argentina/Spagna 2016 - 1h 58’

VENEZIA 7 COPPA VOLPI MIGLIOR ATTORE


  In passato, la figura di un intellettuale poteva servire da monito e da sprone per la comunità all’interno della quale aveva i suoi natali. L’intellettuale cresceva all’interno di un radicato contesto sociale e politico, e ne accompagnava/interpretava l’evoluzione, il cambiamento, la degenerazione. Nella nostra contemporaneità non sembra più essere in discussione la figura di questo o quell’intellettuale, come accadeva in passato, ma dell’intellettuale in sé.
Il duo di registi argentini Mariano Cohn e Gaston Duprat prova, otto anni dopo l’apprezzato El artista, a ricollocare per contrasto l’intellettuale al centro della società civile. Oscar Martinez (Coppa Volpi meritatissima a Venezia 73: quando un riconoscimento ad un attore va in realtà ad un intero film) è Daniel Mantovani, che dopo aver vinto il premio Nobel per la letteratura (sul palco tuonerà: “Questo premio certifica in qualche modo la mia morte come artista” ), si ritira dalla vita pubblica nel suo studio, a Barcellona. Finché non gli viene paventato un riconoscimento del tutto inatteso: quello di cittadino onorario nella piccola cittadina di Salas, in Argentina. Mantovani, tra tanti rifiuti eccellenti, accarezza l’idea di accettare proprio quel riconoscimento in quel luogo sperduto, ma una ragione c’è: si tratta infatti del suo paese d’origine, da cui, decenni prima, è scappato a gambe levate, recidendo qualunque legame, senza tornarvi nemmeno per il funerale dei familiari più stretti. Ma c’è di più: presto scopriremo che il legame è profondo sia con l’uomo che con l’artista.

Qual è, insomma, il posto che questo intellettuale può ritrovare nella cittadina (nel Paese) da cui viene, e da cui è scappato a gambe levate senza alcuna reale costrizione? Tra rustici banchetti di benvenuto, vecchie conoscenze decadute, e concorsi di pittura in cui viene chiamato a far da giudice, con tanto di tentativi di indirizzamento del giudizio a cura della pubblica amministrazione, lo spettatore procede senza guida alla scoperta di questo animo indomito e imprevedibile, che gli autori dipingono senza stereotipi. Mantovani è senza dubbio un artista che vive in una sua “turris eburnea” intellettuale. Eppure, questo asserragliamento diventa facilmente comprensibile quando si scontra con la realtà soffocante del paesino Salas da cui proprio lui proviene.

El Ciudadano Illustre è un film che sa far riscoprire con un umorismo sapido ed intelligente - elemento trainante di una regia invisibile ma mai debole - come gli intellettuali possano ancor oggi avere un ruolo eversivo ed iconoclasta all’interno della piccola realtà quotidiana in cui tutti siamo calati. Lo straordinario Oscar Martinez buca lo schermo e si guadagna il rispetto dello spettatore costruendo una figura ambivalente, ironicamente divisa tra narcisismo e rigore morale, capace di recuperare dignità a contatto con lo squallore e con quelle piccole cose di pessimo gusto che lo riportano al suo passato. Cosa chiedere di meglio ad un film d’autore?

Pietro Liberati - novembre 2016 - pubblicato su MCmagazine 41

promo

Daniel Mantovani è uno scrittore argentino che abita in Europa da oltre trent'anni, consacrato mondialmente per aver ottenuto il premio Nobel per la letteratura. I suoi romanzi, che hanno la caratteristica di raffigurare la vita a Salas, un piccolo paese dell'Argentina in cui è nato e al quale non è più tornato da quando era un giovane con aspirazioni da scrittore. Invitato a tornare nel suo paese per ricevere il riconoscimento di Cittadino onorario si troverà ad affrontare un viaggio nel suo passato e nel cuore stesso della sua letteratura, nella fonte delle sue creazioni e ispirazione, nell’ambiguità tra amicizie e ricordi, rappresentazione e realtà. Costruito con una linearità quasi elementare, Il cittadino illustre colpisce per la finezza con cui è ritratto il protagonista, impasto di lucidità, malafede, intelligenza, disincanto, raccontato in una sceneggiatura bilanciata tra empatia e ferocia. Commedia grottesca, divertente e drammatica al contempo.



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