Gente di Roma
Ettore Scola - Italia 2003 - 1h 40'

da La Repubblica (Paolo D'Agostini)

     Ettore Scola tra Zavattini e New York, tra le proprie esperienze "militanti" di ieri e quelle recenti. Scola che dedica un personale album di brevi e fulminanti annotazioni alla città che considera in tutto e per tutto sua anche se non gli ha dato i natali. Una Roma ritratta "pedinando" i suoi vecchi e nuovi abitanti: sotto l'occhio sornione del regista si mostra al contempo splendida e oscena, conservata e rinnovata, arricchita da nuovi flussi e imbastardita dalla diffidenza. Nel film convivono la Roma dei romani come Scola e Sordi (doveva esserci anche lui) e un'altra Roma che somiglia, appunto, a New York e alle capitali che prima di essa hanno conosciuto la mescolanza tra le genti, la convivenza spesso infelice ma non sempre. Esilarante l'incipit in autobus, un giornalista immigrato incalza registratore alla mano un passeggero - Valerio Mastandrea: romanista, coatto, menefreghista ma non cattivo - sulle grandi problematiche della tolleranza. Ritrattini, episodietti, un va e vieni di personaggini incalzano componendo un affresco affettuoso e umoristico, non senza essere venato d'amarezza. Quella dei rimpianti - forse dietro al graffiante personaggio di Arnoldo Foà si cela un pezzetto dell'animo di Scola - e quella di chi assiste impotente all'intrecciarsi d'indifferenze e difficoltà che sembrano insormontabili. Niente lagne, però, Scola è Scola e non rinuncia al suo tocco: come nel duello all'ultimo schizzo tra un solerte lavavetri e un automobilista che non ne vuole sapere.
 

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i giovedì del
cinema invisibile TORRESINO febbraio-aprile 2004
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