Giorno per giorno (Yum-Yum)
Amos Gitai
- Israele 1998 - 1h 37'

da Film Tv (Fabrizio Liberti)

Dal 1993, anno in cui ha interrotto il proprio esilio, Amos Gitai si è dedicato con passione a un progetto: raccontare la società israeliana di oggi attraverso un trittico di cui Giorno per giorno è il secondo episodio. Dopo Devarim ambientato a Tel Aviv (1995) e prima di Kadosh (Cannes '99), Giorno per giorno, presentato a Venezia lo scorso anno, è lontano mille miglia dall'estetica del "cinema dell'esilio" di Gitai, il quale tenta qui di mescolare una narrazione da family-film tipicamente americana con un taglio europeo. Attraverso lo sguardo del quarantenne Moshe, Gitai  dipinge un impietoso spaccato di vita di Haifa, sua città natale. Figlio di un arabo israeliano e di un'ebrea, l'ipocondriaco Moshe vive dalla nascita un tragicomico senso di non appartenenza: il padre lo chiama Moussa, la madre Moshe e qualcun altro Mosh. L'uomo conduce una vita ondivaga tra una moglie, la splendida amante Grisha che divide, a sua insaputa, col suo migliore amico Jule e il lavoro di panettiere. Attorno a lui è d'obbligo ignorare una situazione politica difficile, in cui la pacifica convivenza tra arabi e israeliani è ancora una chimera.

cinema invisibile - Torresino febbraio-aprile 2001

per tamburini... Gitai mescola una narrazione da family-film tipicamente americana con un taglio europeo. Moshe, quarantenne e ipocondriaco, vive dalla nascita un tragicomico senso di non appartenenza, conducendo una vita ondivaga tra la moglie e la splendida amante Grisha che divide, a sua insaputa, col suo migliore amico… In una Haifa in cui la pacifica convivenza tra arabi e israeliani è ancora una chimera, ne esce un impietoso spaccato della realtà israeliana d'oggi.