Il grande Gatsby (The Great Gatsby)
Jack Clayton - USA 1974 - 2h 25'

 Dopo aver trattato Francis Scott Fizgerald a pesci in faccia mentre era in vita, Hollywood erige un monumento postumo al poeta dell'età del jazz. In questo lungo film tratto da un romanzo breve, l'approccio all'opera letteraria è fin troppo deferente. Sembra di aver davanti uno degli adattamenti cinematografici che fanno i sovietici dai classici delta loro letteratura, dove i registi si aggirano in punta di piedi come in un museo, parlando sottovoce e timorosi di cambiare una virgola. Come sempre avviene in questi casi, l’impegno maggiore si manifesta nell’arredamento. Vogliamo confessare che la villa di Jay Gatsby, reticente e romantico contrabbandiere d’alcool, si materializza sullo schermo come ce l’eravamo sempre immaginata, con le sue feste scatenate al ritmo del charleston? Nulla da eccepire neppure sulla formazione dei comprimari, davvero impeccabile; e c’è perfino da salutare un nuovo grande attore, Sam Waterson, nella parte dell’io narrante Nick Carraway. Dove le cose funzionano meno è a livello dei protagonisti: allusivo e fantomatico, Gatsby è un personaggio che respinge la concretezza della rappresentazione; era già accaduto nei film con Warner Baxter (1926) e Alan Ladd (1949), ma neanche Robert Redford convince fino in fondo. Mia Farrow, poi, riduce Daisy a una rompiscatole un po’ esaltata e un po’ ipocrita, che non sarebbe piaciuta all’autore. Film tenero e imbalsamato, che contrabbanda una complessa operazione commerciale non ha realizzato il sogno dei produttori: la gatsbysation of America non c’è stata.

Tullio Kezich - Il Millefilm

         

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Ambientata negli anni '20, ricostruiti con eleganza, è la storia infelice di Gatsby, ex gangster divenuto miliardario, che non riesce a dimenticare Daisy, la ragazza per cui è diventato ricco. Lei non lo ha aspettato e ha sposato un altro. Per starle vicino lui compra una gran villa a Long Island e dà feste memorabili. Riuscirà, infine, a conquistarla, ma darà la vita per lei. Una trasposizione per lo più fedele al testo di Fitzgerald, una rievocazione gualcita e brillante, un film tenero e imbalsamato...

cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2013