Grandi Speranze (Great Expectations)
Mike Newell - Gran Bretagna/USA 2012 - 2h 08'

 Quanto grande è il respiro delle pagine di Dickens, romanzo di formazione che non vorremmo finisse mai, tanto cupamente procede il film che Mike Newell ha tratto da Grandi speranze. Atmosfere gotiche, tuoni e fulmini personaggi che spuntano dall'ombra, impressionanti lugubri manieri abitati da nobildonne già appartenenti all'aldilà. Nel bicentenario della nascita dello scrittore era inevitabile aggiungere un'altra versione a quelle già numerose della storia del cinema dalla prima del 1917, a quella inarrivabile di David Lean del '46 e le diverse serie della Bbc, la prima notevole per la presenza di Charlotte Rampling, una miss Havisham di maggior crudeltà e volubilità rispetto a Helena Bonham Carter che ne interpreta questa ultima versione, nata al cinema con abiti da film storico e mai più dimessi. E ancora la versione tv di Alfonso Cuarón con Gwyneth Paltrow e Ann Bancroft. Newell, Cuarón: qualcosa di Harry Potter si potrà avvertire facilmente qua e là nelle ambientazioni, nei gruppi di ragazzi a tavola, nelle figure pronte a sparire o trasformarsi da un momento all'altro. (...) L'intreccio di sentimenti, denaro, potere e servitù del romanzo è ben espresso, anche perché si tratta di componenti della nostra società, per di più giostrata da un avvocato, Jaggers (Robbie Coltrane), figura quanto mai adatta all'epoca moderna.      

Silvana Silvestri - Il Manifesto

  Di Grandi speranze, il celebre film di David Lean, scrissi qui su Il Tempo l'8 maggio 1947. Lo ammiravo senza riserve, e anche se, a differenza del romanzo di Dickens, aveva un festoso lieto fine per quello che riguardava l'amore fra i protagonisti, vi rilevavo che pur con quegli schemi un po' da melodramma accolti in una calda cornice vittoriana, non rischiava mai in nessun modo il patetico. Con immagini, grazie anche a uno splendente bianco e nero, di effetto pittorico prezioso. Adesso, dopo un rifacimento americano nei Novanta, Paradiso perduto, di cui è meglio non parlare, gli Inglesi si sono rivolti nuovamente a quel romanzo chiedendo a un noto scrittore, David Nicholls (tre romanzi e un quarto in uscita), di curare la sceneggiatura, e a Mike Newell, il regista di Quattro matrimoni e un funerale e di Harry Potter e il calice di fuoco, di sovrintendere all'impresa. Con risultati convincenti che pur con l'aggiunta di climi quasi prossimi al 'noir' e, per un altro verso, pur attenuando il pessimismo di Dickens sulla natura umana, arrivano comunque a suscitare nel contesto emozioni, tensioni e rivelazioni di torbidi passati sempre abbastanza in linea con lo schema originale. (...) Le psicologie di ciascuno, così ben definite da Dickens, imprimono alla vicenda un segno forte ed anche se certe svolte narrative hanno oggi un sapore di datato, la regia le riscatta con asciutta modernità di accenti. Per merito anche di una fotografia ora realistica ora sontuosa (di John Mathieson) e di una scenografia spesso affascinante (di Jim Clay). Gli interpreti fanno il resto, pur senza eccellere: Pip adulto è Jeremy Irvine, Estella è Hollyday Grainger, miss Havisham è Helena Bonham Carter. Abbastanza simili ai personaggi del romanzo.            

Gian Luigi Rondi - Il Tempo

  Nell'anno del bicentenario della nascita di Charles Dickens arriva sul grande schermo Grandi speranze tratto dal bellissimo romanzo di formazione dello scrittore di David Copperfield. Dietro la macchina da presa c'è Mike Newell che offre una regia corretta, senza particolari intenzioni, ma rispettosa del testo che racconta il riscatto sociale del giovane orfano Philip.                        

 Alessandra De Luca - Avvenire

promo

Grazie a un fortuito evento accaduto anni prima, un misterioso benefattore offre a Pip - un orfano di umili origini cresciuto nella casa dell'eccentrica di Miss Havisham e in seguito divenuto apprendista fabbro del cognato Joe - la possibilità di riscattarsi e diventare finalmente un gentiluomo. Pip vede così la possibilità di realizzare il suo sogno e rivelare i propri sentimenti a Estrella, la bellissima figlia di Miss Havisham di cui è perdutamente innamorato sin dall'infanzia. Trasferitosi a Londra, il ragazzo cercherà di usare la sua nuova posizione sociale per corteggiare la bella Estella, ma la sconvolgente verità che si cela dietro alla grande fortuna che ha ricevuto in dono scatenerà una serie di conseguenze devastanti... L'intreccio di sentimenti, denaro, potere e servitù del romanzo è ben espresso e le psicologie dei protagonisti, già così ben definite da Dickens, imprimono alla vicenda un segno forte: anche se certe svolte narrative hanno oggi un sapore di datato, la regia le riscatta con asciutta modernità di accenti, grazie anche ad una fotografia ora realistica ora sontuosa e di una scenografia spesso affascinante.

film del week-end precedente

 LUX - gennaio 2013

film successivo presente sul sito