Hair
Milos Forman
- USA 1979 - 2h'




     Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… - V Per Berger (Treat Williams) invece la guerra e il Vietnam sono una realtà incombente e ostile, da osteggiare bruciando le cartoline di precetto, bivaccando nel parco, vivendo la frenesia del corpo, della danza, dell’”erba”. In Hair (Milos Forman – USA, 1979) l’era dell’Acquario aleggia, salvifica, per una generazione che sta scoprendo una nuova coscienza di séCOM'ERA ROCK LA MIA AMERICA, proprio come Claude Bukowski (John Savage) che dall’Oklahoma arriva a New York e scopre se stesso, apre gli occhi su nuove esperienze, sull’amore (per Sheila - Beverly D'Angelo), su un inebriante percorso di trasgressioni. L’ultima, fatale, sarà lo scambio di persona, nella base militare, tra lui e Berger. Quando arriva la chiamata del nuovo contingente è Gorge Berger, che ha già sacrificato i suoi capelli per amicizia, che immolerà se stesso sostituendosi a Claude, che è “in libera uscita” a festeggiare con Sheila e gli altri. Irregimentato nella truppa, Berger sale sul cargo diretto in Vietnam, canta rassegnato “I’m Claude” e l’immagine che segue è quella di Claude, Sheila, Hud, Jeannie e Woof di fronte alla sua tomba, in un immenso cimitero militare. Esplodono le note di Let The Sunshine In e una folla di giovani riempie lo schermo, si assiepa davanti ai cancelli della Casa bianca… La generazione del ’68 potrà tenersi i suoi amati capelli, ma non potrà riavere indietro George Berger e tante altre vite bruciate sul fronte asiatico.
Insieme a loro l’America ha perso l’innocenza di una speranza di pace: sull’elmetto di Mattew Modine - Joker (Full Metal Jacket - Stanley Kubrick, USA 1987) il simbolo di “fate l’amore non la guerra” cozza contro lo slogan del “born to kill”; l’uccisione della guerrigliera viet è un brutale iniziazione ad una maturità disillusa e angosciata, per lui e gli altri marines che intonano il “canto di Topolino” il futuro (nello spietato montaggio di Kubrick) riserva un Paint it Black che oscura e azzera ogni utopia.
Il trauma della guerra è spartiacque ineluttabile per certe generazioni (pensiamo anche ai giovani italiani de
I piccoli maestri e Il partigiano Johnny)... Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… - VII

ezio leoni - Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… [IL VIAGGIO DELL'EROE - edizioni Falsopiano]